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Tari a Santa Croce, l'assessore Rusconi: "Il Comune di Santa Croce contiene gli aumenti"

Carlo Renato Rusconi (foto gonews.it)

Il consiglio comunale ha approvato il regolamento della tassa sui rifiuti

Il consiglio comunale ha licenziato il primo regolamento Tari (il tributo sui rifiuti) per il 2025. L'amministrazione guidata di centrodestra, a distanza di un anno dal proprio insediamento, si trova subito a fare i conti con un incremento del costo dei rifiuti, determinato non da scelte della giunta, ma dall'aumento del costo dei servizi Geofor, concordati già negli anni precedenti con Ato Toscana Costa.

Così a Santa Croce i costi per la Tari complessivamente passano dai 3.161.524 del 2024 ai 3.464.714 del 2025. Non è difficile capire che si tratta di un incremento complessivo che vale circa il 9,6 per cento.

La Tari per altro è una dei quelle voci dove il comune fa solo quella che in gergo finanziario si chiama “una partita di giro”, ovvero il comune riscuote e l'intera cifra dalle utenze e la gira a Geofor. In pratica svolge una funzione un po' simile a quella di un esattore. Facile capire che questa voce di bilancio alla fine deve essere interamente coperta dalle casse comunali con la riscossione del tributo dai cittadini titolari di un'utenza .

“Non è stato facile, ma abbiamo cercato di mettere in campo varie misure per non lasciare nessuno con una bolletta, dove vi fosse un aumento di oltre il 9 per cento”. Spiega l'assessore al bilancio Renato Carlo Rusconi. “In primo luogo – continua – abbiamo cercato di attenuare gli aumenti andando a coprire tutte quelle utenze a cui spetta una riduzione o un'esenzione, ad esempio chi ha meno di 6mila euro di isee, coprendo questi soldi con le casse comunali. Questa voce vale circa 100mila euro e la copertura da parte del comune riduce di fatto l'aumento a carico delle utenze nel suo valore complessivo”.

“Per il resto abbiamo cercato un punto di bilanciamento, per non gravare eccessivamente sulle famiglie o sulle aziende. In sostanza – dice ancora Rusconi - la domanda era: a chi facciamo pagare questo incremento del 9 per cento nominale del costo dei rifiuti? Dopo un'attenta valutazione con la giunta siamo arrivati a una valutazione. Se avessimo lasciato tutto l'incremento dei costi addosso alle aziende avremmo penalizzato troppo il settore produttivo, che già non sta attraversando un periodo facile, soprattutto l'indotto conciario, anche perché gli aumenti per le aziende sarebbero stati vertiginosi, visto che le utenze non domestiche hanno bollette de decine di migliaia di euro in molti caso e quindi l'aumento sarebbe stato incrementale e proporzionale”.

“Allo stesso tempo – spiega Rusconi – abbiamo ritenuto che non potevamo penalizzare troppo neppure le famiglie, anche loro infatti con i fenomeni inflattivi e una situazione occupazionale sempre più traballante non stanno attraversando un bel periodo. Così abbiamo deciso di trovare due coefficienti in modo da contenere l'incremento del costo del servizio per tutti.

Alla fine l'assetto che ne è uscito rispettando i termini di legge è questo: le utenze domestiche, le famiglie in altre parole, avranno un incremento che oscilla tra il 4,3 per cento e il 5,6 per cento in base ai vari coefficienti che concorrono a determinare la Tari ad esempio il numero dei componenti del nucleo familiare”.

“Le utenze non domestiche – spiega ancora l'assessore al bilancio - invece avranno un aumento che a seconda delle dimensioni dell'azienda oscillerà tra il 6,11 per cento e 6,61 per cento. A Santa Croce le aziende iscritte, per quanto riguarda i rifiuti sono circa 1550, mentre le utenze domestiche sono 8mila, ma quest'ultime contribuiscono a coprire i costi della Tari con bollette molto più basse rispetto alle aziende.

In questo modo – spiega meglio Rusconi -, sempre stando attenti a rispettare i parametri di legge, abbiamo cercato di ripartire nel modo più equo gli incrementi che ci siamo trovati a fronteggiare, senza penalizzare troppo nessuna componente della società, certo poi va da sé che non fa piacere a nessuno andare ad aumentare le bollette, ma queste sono scelte che sono state impostate in passato”.

Il primo acconto della tari scade il prossimo 30 giugno e sarà calcolato sulle tariffe dell'anno precedente nella misura del 50 per cento della bolletta totale, mentre gli aumenti si pagheranno nella seconda bolletta.

Fonte: Comune di Santa Croce sull'Arno - Ufficio Stampa

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