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La Lega: "Progetto Gender nelle scuole primarie di Castelfiorentino. Vigileremo"

Susi Giglioli

"Scuola resti luogo di educazione e non di sperimentazione ideologica, nel rispetto della libertà educativa delle famiglie e delle competenze istituzionali"

La Lega di Castelfiorentino segnala la partecipazione dell’Istituto Comprensivo locale a un progetto scolastico dal titolo Riflessioni su identità e diversità e promosso dall’Università di Firenze sul tema dell’identità e dell’inclusione LGBTQIA+. Secondo il gruppo consiliare, l’iniziativa solleva dubbi in merito alla conformità con le normative nazionali e alla trasparenza nei confronti delle famiglie. Da qui la richiesta di approfondimento in Consiglio Comunale:

Castelfiorentino potrebbe essere tra i pochissimi comuni della provincia di Firenze – se non l’unico – a figurare come aderente a un progetto a tema Gender rivolto alle scuole primarie.

Secondo quanto emerge dalla documentazione disponibile, la Scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Castelfiorentino risulterebbe infatti già attenzionata da un’iniziativa promossa dall’Università degli Studi di Firenze. Il progetto, dal titolo “Riflessioni su identità e diversità”, prevede attività legate all’orientamento sessuale e all’inclusione delle persone LGBTQIA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersessuali, Asessuali e altre identità).

Questa impostazione, tuttavia, entra in contrasto con le linee guida stabilite a livello nazionale, in particolare con quanto disposto dal DDL Valditara, approvato su iniziativa del deputato leghista Rossano Sasso.

Il decreto, facendo riferimento all’art. 30 della Costituzione, ribadisce il diritto-dovere dei genitori all’educazione dei propri figli e prevede che:
• ogni attività didattica riguardante l’identità di genere o l’orientamento sessuale debba essere sottoposta al consenso informato e scritto delle famiglie;
• i genitori possano esonerare i propri figli dalla partecipazione a tali progetti, che spesso non rientrano nei programmi ministeriali ma sono finanziati da risorse pubbliche regionali;
• le scuole siano obbligate a offrire attività alternative per gli alunni esonerati;
• per le scuole primarie, l’educazione sessuale debba attenersi ai contenuti previsti dai programmi nazionali (biologia, corpo umano, riproduzione), evitando proposte extra-curriculari che trattino temi di fluidità di genere.

Inoltre, i soggetti esterni coinvolti in percorsi di educazione alla sessualità devono possedere comprovate competenze scientifiche e accademiche nel settore. In questo caso, però, si evidenzia che:
• la Prof.ssa Maria Paola Monaco, direttrice del progetto, è docente di diritto del lavoro;
• il Prof. Enrico Marone, coordinatore, è docente di tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali.

Entrambi, dunque, non risultano avere qualifiche specifiche in ambito pedagogico, psicologico o medico, che siano coerenti con la materia trattata.

Alla luce di quanto esposto, si ritiene doveroso:
• portare il tema in discussione nel prossimo Consiglio Comunale;
• attendere l’esito del Collegio Docenti, unico organo scolastico titolato a deliberare sull’approvazione dei progetti educativi;
• pretendere massima trasparenza e condivisione con le famiglie, nel pieno rispetto della normativa nazionale.

Sarà nostro impegno vigilare affinché la scuola resti luogo di educazione e non di sperimentazione ideologica, nel rispetto della libertà educativa delle famiglie e delle competenze istituzionali.

Susi Giglioli
Angelo Fiore
LEGA Castelfiorentino

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