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Vicofaro, trasferiti 100 migranti e ingressi chiusi. La Diocesi: "Si convinca fragili rimasti a struttura idonea"

La parrocchia di Vicofaro

Proseguono a Pistoia le operazioni di trasferimento degli ospiti della parrocchia di Vicofaro, da anni al centro dell'accoglienza informale gestita da don Massimo Biancalani. Secondo quanto comunicato dalla diocesi, circa 100 migranti sono già stati accolti in strutture attrezzate, dove vengono seguiti da operatori e volontari per avviare percorsi di integrazione e autonomia. Restano ancora nella parrocchia alcune persone, tra cui soggetti in condizioni di fragilità.

Per questi ultimi è stata già predisposta una struttura apposita, operativa e dotata di assistenza sanitaria e sociale qualificata. La diocesi si rivolge direttamente a don Biancalani affinché “faccia di tutto per aiutare tutti, soprattutto i più fragili rimasti, ad accettare il trasferimento nella struttura appositamente preparata per loro”, dove riceveranno cure e un accompagnamento personalizzato.

Nel frattempo, la curia ha avviato la chiusura progressiva di alcuni accessi alla parrocchia e alla canonica, installando pannelli per evitare l’arrivo di nuovi ospiti. Si tratta di una misura preventiva, spiega la nota, “necessaria per impedire il rientro o l'afflusso di nuove persone a Vicofaro, cosa che è effettivamente avvenuta”. Tuttavia, si garantisce che agli ospiti rimasti “non è mai stato impedito né lo sarà l'accesso ai locali necessari per una corretta permanenza, come cucina e bagni”.

La diocesi ribadisce che nessuno sarà abbandonato e che tutti avranno la possibilità di ricevere una sistemazione adeguata. Le operazioni fanno parte di un piano più ampio che prevede anche la futura ristrutturazione degli spazi della parrocchia, attualmente in condizioni precarie.

La curia invita alla responsabilità e alla collaborazione, sottolineando che la tutela dei più fragili deve essere al centro di ogni azione, al di là di ogni logica emergenziale o ideologica.

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