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Scuole e gender, parla la sindaca Giannì: "Diffondere teorie del complotto non serve"

Francesca Giannì (foto gonews.it)

C'è anche la controreplica di Fratelli d'Italia: "Emerge un approccio ideologico preciso"

"Tra un cantiere, un bando, un'emergenza e l'altra, mi ritrovo le scuole di Castelfiorentino oggetto di un intervento, addirittura, della europarlamentare Ceccardi per la presunta volontà del nostro Comprensivo di portare l'"ideologia gender" nelle scuole" esordisce così Francesca Giannì, sindaca di Castelfiorentino, in un post su Facebook. Il tema caldo è stato analizzato anche da gonews.it: si è parlato di teoria gender nelle scuole castellane, quando in realtà la cosa era molto diversa.

Giannì ha usato la sua pagina per rispondere a Ceccardi: "Vorrei fare tante domande. Su cos'è la teoria gender, su esempi concreti della sua messa in pratica a Castelfiorentino, su cosa sia l'autonomia scolastica e il PTOF. Su quale sia il prossimo appuntamento, scommetto elettorale, per cui qualche partito tira fuori lo spettro del gender, magari per fare del consenso sulle spalle di una scuola intera. Ma preferisco guardare alla verità dei fatti".

Ancora la sindaca ha esposto i punti del programma di cui si è parlato per le scuole: "Niente teorie, niente indottrinamenti, niente di niente, come sottolineato anche da alcune testate di stampa in queste ore. Il progetto NON parla di temi legati all'identità di genere o alla sessualità. NON lo fa. È legittimo, come per mille altri progetti, scegliere di farlo o meno. Ma mi chiedo se non sia pericoloso che la politica debba discutere dell'insegnamento nelle scuole in maniera così entrante, basandosi probabilmente su dei sentiti dire".

Così ha chiuso Giannì: "A me piacerebbe tornare a parlare di concretezza. Perché diffondere teorie del complotto sulle nostre scuole non serve proprio a niente e svilisce il ruolo degli organi della scuola, che come in tutti i possibili progetti decidono in autonomia se e come prendere parte alle attività. Svilisce il ruolo del nostro corpo docenti, da sempre impegnato nella tutela dei nostri ragazzi e nell'insegnamento libero. Mi piacerebbe, poi, che, per tutela di tutte le istituzioni, non si usasse il tema in voga del momento sui social per fare una comunicazione sterile ed aggressiva. Perché questo modo di gestire la cosa pubblica non mi rappresenterà né ora né mai. Torniamo a occuparci di cose reali e serie? Che a fare le polemiche sul niente ci son pieni i talk show di gente che non ha da fare quadrare un bilancio in questa bella stagione ininterrotta di tagli su tagli. Poi ognuno farà le sue valutazioni su come si agisce liberamente, su come si agisce con rispetto, su cosa vuol dire davvero voler bene alle scuole. Tanto dovevo".

Nonostante il chiarimento della sindaca, Fratelli d'Italia di Castelfiorentino è tornato alla carica: "Riteniamo doveroso fare alcune precisazioni, senza creare allarmismi, ma con la necessaria chiarezza. Quando si affrontano tematiche delicate che riguardano la crescita e la formazione dei più giovani, non si può prescindere dal coinvolgimento e dal ruolo centrale delle famiglie, che restano le uniche titolate a decidere, nel pieno interesse del minore, in base ai valori e alla visione educativa che ritengono più idonea".

"Purtroppo, leggendo tra le righe dello stesso comunicato della Sindaca, emerge un approccio ideologico preciso, che rischia di voler riscrivere l'impianto culturale e valoriale della nostra società, capovolgendone le basi secondo un'impostazione radicale e distante dalla sensibilità di tante famiglie. FdI è e sarà sempre a fianco dei genitori e delle famiglie, perché il compito educativo non può essere delegato né strumentalizzato per fini politici o ideologici. La scuola deve rimanere luogo di formazione, apprendimento e crescita equilibrata, senza cedere a pressioni esterne che vogliono imporre un pensiero unico. Vigileremo con attenzione, sempre nell'interesse dei nostri ragazzi, rispettando il principio fondamentale secondo cui la famiglia è il primo e più importante ambito educativo" si legge nella nota a firma Serena Urso.

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