Palio di Siena, l'Oca torna alla vittoria con Tittia
Ph: Giulia Brogi
Dopo il rinvio di ieri, oggi si è corso il Palio di Provenzano e per Siena è stata, come sempre, una giornata spettacolare. Pochi minuti fa si è conclusa la carriera in piazza del Campo e ha vinto la contrada Oca, con il cavallo debuttante e il fantino più vincente.
Giovanni Atzeni, detto appunto Tittia, in sella a Diodoro, ha vinto rimanendo in testa per tutti i tre giri di piazza del Campo.
In una Siena piena di colori e di emozioni, in una giornata segnata dal tradizionale corteo storico, il cerimoniale ha avuto il suo solito carico di tensioni, gioie e dolori. Poi la piazza ha parlato, agli 'ordini' del mossiere Renato Bircolotti.
Quattro i cavalli scossi: Lupa, Chiocciola, Tartuca e Selva. Una mossa non valida, segnalata dallo scoppio del “mortaretto”.
La Carriera si è svolta con l’uscita dei cavalli dal Cortile del Podestà alle ore 19.30. Dopo l’ingresso fra i canapi e la rincorsa del Valdimontone, Selva e Oca sono partite per prime, con la Contrada di Fontebranda che è riuscita a prendere subito la testa alla prima curva di San Martino, mantenendola per tutti e tre i giri della Carriera. Alle sue spalle hanno provato a recuperare Selva, Valdimontone e Bruco, ma l’Oca ha proseguito fino al bandierino, vincendo il Palio di Provenzano.
Il popolo dell’Oca, dopo la corsa, si è recato in trionfo con cavallo e fantino presso la Collegiata di Santa Maria in Provenzano per rendere omaggio alla Madonna di Provenzano. Il fantino Giovanni Atzeni detto Tittia, nato a Nagold in Germania il 13 aprile 1985, è alla sua undicesima vittoria (su un totale di quaranta Carriere corse) dopo quella del 2 luglio 2023 per la Contrada della Selva con il cavallo Violenta da Clodia. Il cavallo Diodoro, castrone di sei anni, è alla sua prima vittoria su un Palio corso. Capitano della Nobile Contrada dell’Oca è Duccio Cottini, Fiduciari sono Alberto Monaci, Andrea Petreni, Roberto Tolu e Michele Zanelli. Governatore è Claudio Laini, Barbaresco Andrea Cicogna.
I dieci cavalli che hanno corso il Palio sono tornati tutti regolarmente nelle stalle delle rispettive Contrade.
Le contrade, i fantini e i cavalli che hanno corso il Palio
Pantera - Francesco Caria detto Tremendo, Arestetulesu
Istrice - Enrico Bruschelli detto Bellocchio, Dorotea Dimmonia
Tartuca - Carlo Sanna detto Brigante, Zio Frac
Bruco - Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, Viso D’Angelo
Oca - Giovanni Atzeni detto Tittia, Diodoro
Chiocciola - Giosuè Carboni detto Carburo, Tale E Quale
Lupa - Antonio Mula detto Shardana, Ares Elce
Valdimontone - Giuseppe Zedde detto Gingillo, Comancio
Drago - Michel Putzu detto Spago, Diosu De Campeda
Selva - Andrea Sanna detto Virgola, Zenis
Giani: “Appartenenza e vitalità di un territorio”
Il presidente della Regione Toscana, come da sua consuetudine, ha seguito la carriera di luglio del Palio di Siena (rimandata per causa pioggia dal 2 al 3 luglio), dedicata alla Madonna di Provenzano. “Tra le feste storiche italiane - afferma il presidente Eugenio Giani - il Palio di Siena si impone come festa che ha mostrato, nel corso dei secoli, capacità di sfida ai cambiamenti politici e sociali, profondamente inscritta nel vissuto individuale e collettivo. Merito della vitalità sorprendente e unica delle Contrade di Siena, dell'impegno di tante contradaiole e contradaioli, e di istituzioni cittadine che nel tempo, in dialogo serrato con le Contrade, hanno costruito un modello di straordinario civismo.”
“Grazie alla conoscenza di molti senesi contradaioli - prosegue Giani - sempre più ho compreso, in questi anni, il forte senso di appartenenza alla Contrada e alla città, le caratteristiche di un modello davvero unico di socialità tramandata di generazione in generazione. Le Contrade nascono come gruppi territoriali che guardano alle compagnie militari e, poi, nel corso dell’Ottocento, alle società di mutuo soccorso, sviluppando anche una attività di assistenza sociale che non hanno mai perso.”
“Le Contrade di Siena - conclude Giani - hanno una vita sociale durante tutto l’anno, giovani e anziani si confrontano e vivono insieme e in armonia la Contrada e le tradizioni. Il riconoscimento del Palio da parte del Ministero della Cultura come espressione di identità culturale collettiva , i decreti di selezione di bandiere e tamburi considerati dalle stesse Contrade come particolarmente significativi e vincolati in qualità di testimonianze materiali del Palio di Siena, costituiscono la tappa di un processo che, una volta di più, conferma il posto che il Palio e le Contrade di Siena occupano nel patrimonio culturale nazionale e internazionale”.