Piazza della Vittoria, Masi: "Cambiarle nome in Piazza della Pace". Il Cdx insorge
E se Piazza della Vittoria si chiamasse Piazza della Pace? Una delle zone più celebri di Empoli è al centro del dibattito politico dopo la proposta del consigliere di Buongiorno Empoli Leonardo Masi rilanciata sui social e commentata anche da altre forze politiche.
"Piazza della Vittoria. Per la nostra coalizione, invece, si sarebbe potuta chiamare Piazza della Pace. Il cambio di nome sarebbe stato un segnale forte da parte della città, in contrasto con i tempi di guerra che viviamo e che, anche attraverso le politiche di riarmo, la connivenza con gli USA e Israele e la militarizzazione dei territori, l’Europa stessa sta fomentando" ha scritto Masi su Facebook.
Sempre Masi ha allargato lo sguardo: "Inoltre, per Empoli, pensiamo che Piazza della Pace avrebbe potuto essere un centro di vita, di discussione, un luogo tranquillo di confronto, passeggio e vivibilità. Oggi, invece, oltre a mantenere il nome di Piazza della Vittoria, questa piazza si presenta come uno spazio confusionario, dedicato al consumo (materiale o immateriale), spesso usato come parcheggio irregolare, e come spazio per la mostra di merce, sporco e poco manutenuto".
"Più della metà della piazza, anche secondo quanto previsto dalla passata amministrazione, sarebbe dovuto diventare pedonale, integrandosi così nel centro storico e rendendolo più vivibile e accessibile. È ormai dimostrato da molti studi che anche il commercio può tornare a prosperare se gli spazi in cui opera sono inclusivi, pedonali e vivibili con calma e tranquillità. Purtroppo, invece, a causa di una visione miope e incapace di indirizzare il futuro del centro, la piazza è lasciata a se stessa, ad una sorta di autorganizzazione. In assenza di una gestione efficace da parte del governo della città la "governance" viene spesso assunta o delegato ad altri soggetti. L’inefficienza dell’amministrazione, che delega l’organizzazione a soggetti privati, crea situazioni in cui è difficile poi controllare ciò che viene fatto. A quel punto diventa complicato, ma assolutamente necessario, per l'amministrazione riprendere il controllo e il ruolo che gli spetta e che esercita per mandato di tutta la cittadinanza e nell'interesse della cosa pubblica" ha concluso il consigliere.
La risposta di Campinoti (FI): "Insistete a sovietizzare Empoli"
A destra c'è chi ha scelto di rispondere. Si tratta di Simone Campinoti di Forza Italia-Empoli del Fare. "Chi accusa di revisonismo storico, è di fatto revisionista" ha scritto Campinoti sempre su Facebook, "come se cambiare un nome risolvesse sempre tutto, chiaro che gli piacerebbe chiamarla piazza rossa, ma grazie al cielo siamo a Empoli".
Ancora Campinoti non le ha mandate a dire: "Anche se qualcuno crede ancora nella buona fede di questa gente, poi legge sul giornale l'accoglienza fatta ad una delegazione di cubani con un pluri pregiudicato a capo, e la favola svanisce". Per Campinoti piazza della Vittoria "forse oggi potrebbe essere dedicata anche vittoria della pace, non serve creare problemi a tutti cambiando nome, altrimenti ci sarebbero altre priorità toponomastiche, ad esempio togliere via Lenin, un ideologo criminale comunista che esiste anche da noi, ma a parte i nomi, è evocativo il richiamo al commercio che si affaccia sulla piazza che è visto come dannoso per la città, senza pensare che dietro questo commercio ci sono persone e famiglie che lavorano dignitosamente e ci vivono, e forse più che offese andrebbero aiutate a trovare nuovi spazi per il futuro visto che proprio gli amici di sinistra negli ultimi anni hanno devastati la città con un monopolio di super e ipermercati. Bravo Masi e bravi compagni, insistete a tentare di sovietizzare Empoli, speriamo che la gente ve ne renderà merito".
Poggianti (Cdx per Empoli): "No, ne va del valore dei caduti e dell’identità italiana"
"Dopo il confronto in aula sulla mozione Europa presentata dal PD che prevedeva di fissare una bandiera della pace accanto alla vittoria alata, mozione poi ritirata, non può che trovare da parte del nostro gruppo consiliare del Centrodestra per Empoli un totale parere contrario alla proposta di Masi. Ne va del valore dei caduti e dell’identità italiana, i problemi di Piazza della Vittoria sono ben altri, non certo il nome", così Andrea Poggianti a nome del gruppo Centrodestra per Empoli.
FdI Empoli: "Con il primo caldo... cambiamo nome alle piazze!"
È proprio vero: con l’arrivo dell’estate, anche la politica empolese si riscalda… e non solo per la temperatura. Questa volta a far discutere è la proposta del consigliere di “Buongiorno Empoli”, Leonardo Masi, che – non pago di un dibattito già abbastanza acceso sui temi della sicurezza, del decoro urbano e della gestione degli spazi pubblici – ha pensato bene di proporre un cambio di nome per una delle piazze più storiche della nostra città: da “Piazza della Vittoria” a “Piazza della Pace”.
Una proposta che – diciamolo con simpatia – sa di provocazione estiva, di quelle che si fanno magari sotto l’ombrellone, mentre si discute tra una granita e una crema solare. Siamo sicuri che quando Masi diventerà sindaco (quindi… teniamoci largo: nel 2080?) potrà dare corso a tutte le sue brillanti idee toponomastiche, magari accompagnate anche da un restyling di via XX Settembre in “via dei Pic-nic” e del viale Buozzi in “viale della Meditazione Inclusiva”.
Al di là della battuta, vogliamo però cogliere l’occasione per fare una riflessione seria: ci sta usare un espediente comunicativo per accendere i riflettori su questioni importanti come la cura dello spazio pubblico, il commercio, la pedonalizzazione, l’uso della piazza. Ma cambiarle nome – in questo modo – rischia di essere solo una bandierina ideologica, poco rispettosa del significato storico che certi nomi portano con sé.
Piazza della Vittoria non è un nome scelto a caso. È un omaggio ai caduti delle guerre mondiali, a chi ha sacrificato la vita per la libertà e la dignità dell’Italia. Un nome che custodisce la memoria collettiva, che ha un valore assoluto e non negoziabile. Sappiamo bene che a sinistra c’è chi, quando parla di guerra di liberazione, lo fa immaginando di averla vinta a colpi di slogan e coriandoli, con la celebre formula del “quante me ne ha date, ma quante gliene ho dette”, o con l’illusione che “nei cannoni c’erano i fiori”. Purtroppo (o per fortuna) la storia è stata un po’ più complessa.
Noi di Fratelli d’Italia, davanti a certe proposte, preferiamo sorridere. Perché siamo certi che i cittadini di Empoli sappiano distinguere tra provocazioni estive e serietà istituzionale, tra slogan e responsabilità. E soprattutto perché sappiamo che il rispetto per la storia – quella vera, con i suoi sacrifici e il suo sangue – non si cambia con una delibera o un post su Facebook.
Buon dibattito a tutti. Magari, alla prossima, proporranno di cambiare il nome al municipio in “Casa della Felicità Diffusa”. Ma per ora – a Empoli – Piazza della Vittoria resta Piazza della Vittoria. Poi… chi vivrà vedrà!