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Crac 'vecchia' Pistoiese, cinque indagati per frode: sequestrati 1,7 milioni

Operazione della Guardia di Finanza di Pistoia: bancarotta fraudolenta, fatture false, crediti fiscali inesistenti e appropriazione indebita

Cinque persone risultano indagate nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Pistoia su un articolato sistema di frode legato alla gestione della squadra di calcio cittadina. Le accuse, formulate dalla Procura della Repubblica e ora al vaglio del giudice per le indagini preliminari, comprendono bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture false, compensazione indebita di crediti fiscali inesistenti e appropriazione indebita.

Le Fiamme Gialle hanno eseguito in queste ore perquisizioni domiciliari e un sequestro preventivo per circa 1,7 milioni di euro, su beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati.

L’inchiesta: la squadra usata per frodi fiscali

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, dopo il passaggio della squadra da una dirigenza decennale a nuovi assetti societari – prima un imprenditore tedesco, poi una società inglese formalmente intestata a una trentenne di origine albanese – il club sarebbe stato trasformato in un veicolo per operazioni illecite.

Dietro la società estera, spiegano gli inquirenti, agiva in realtà un imprenditore campano già noto per precedenti coinvolgimenti in altre realtà calcistiche (come Avellino e Trapani), coadiuvato da due professionisti, padre e figlio: il primo commercialista 70enne, il secondo avvocato di 41 anni. Tutti e tre, insieme a un altro imprenditore e alla prestanome albanese, sono ora formalmente indagati.

Fatture gonfiate e crediti fasulli

Al centro dell’indagine un sistema di false sponsorizzazioni e compensazioni fiscali fittizie: una società collegata agli indagati avrebbe emesso fatture gonfiate per circa 900mila euro, documentando costi in realtà mai sostenuti. Il pagamento delle fatture sarebbe poi avvenuto mediante cessione di crediti d’imposta falsi, per un valore stimato in 500mila euro.

Non solo: gli investigatori segnalano anche la distrazione di fondi societari, con compensi indebitamente percepiti dagli amministratori, e persino l’appropriazione indebita di alcune autovetture, già in uso alla squadra ma formalmente di proprietà di una società di leasing.

Sequestri e indagini in corso

I provvedimenti cautelari, firmati dal GIP del Tribunale di Pistoia, sono stati eseguiti nella giornata odierna sotto il coordinamento della Procura. L’attività, sottolinea la Guardia di Finanza, si inserisce nel più ampio impegno del Corpo per il contrasto alle frodi fiscali e alla criminalità economica che danneggia imprese regolari e altera il mercato.

Resta fermo, come da principio costituzionale, che gli indagati sono presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.

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