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Lutto nel Cuoio per la scomparsa di Angiolino Quirici, presidente del Romaiano: "Una vita per il calcio"

Angiolino Quirici

L'ultimo saluto nel luogo del cuore, al campo sportivo di San Donato. "Sempre impegnato per le cose in cui credeva". Il sindaco Giglioli: "Grazie per tutto quello che hai dato alla nostra comunità"

Il mondo dello sport, il comprensorio del Cuoio e non solo, piangono la scomparsa di Angiolino Quirici, storico presidente della società sportiva Romaiano. Una vita impegnata nel calcio quella di Quirici, venuto a mancare all'età di 77 anni in seguito a una malattia con la quale combatteva da circa un anno. Accanto al lavoro nel settore conciario e delle pelli nella quotidianità di Quirici, santacrocese che viveva a San Donato, c'è sempre stato il pallone: come ricordato, l'avventura del Romaiano ha avuto inizio nel 1986 tra 15 soci. "Angiolino era il trascinatore, non solo di una società sportiva ma di un gruppo di amici".

Sotto la guida di Quirici e degli altri soci, il Romaiano è prima diventato Cappiano Romaiano, poi l'accordo con la Cuoio Pelli nei professionisti e l'avvento della Cuoio Pelli Cappiano Romaiano, ma anche con il Pisa professionistico, con il Tutto Cuoio e con il Pontedera. Adesso il Romaiano è attivo con la sua scuola calcio, che conta quasi 200 ragazzi dai 6 ai 17 anni, all'impianto del campo sportivo Rosati a San Donato dove si allenano prima squadra e juniores. Proprio qui, nel suo luogo del cuore che ha visto crescere e trasformarsi, si terrà l'ultimo saluto a Quirici venerdì 18 luglio alle 10. Presidente per diversi anni, generazioni di atleti e giovani del territorio sono cresciuti sotto la sua ala: "Conosceva tutti ed era conosciuto da tutti, sapeva i nomi e i cognomi di tutti i ragazzi".

Angiolino Quirici lascia la moglie, tre figli e cinque nipoti. "Era una persona brillante, sempre presente e che ha dedicato una vita intera alle cose in cui credeva e che lo appassionavano" ricorda la figlia Fulvia. "Nasce come grande amante del calcio e della sua Inter, per arrivare a costruire insieme con i suoi amici del Romaiano, su quello che prima era un campo di grano, un impianto sportivo, il Tommaso Rosati, che nel corso degli anni è cresciuto. Un uomo che si potrebbe ricordare per altre migliaia di cose. Per noi figli è stato un faro, un ancora, un punto di riferimento, un posto sicuro dove potersi riparare di fronte alle cose brutte della vita. Ci ha lasciato troppo presto".

"Un Presidente innamorato del calcio, ma soprattutto dei tanti giovani che il Romaiano ha contribuito a formare" afferma il sindaco di San Miniato Simone Giglioli nel proprio messaggio di cordoglio. "Una società che è sempre stata incentrata sui settori giovanili e ha guardato sempre avanti, investendo continuamente sull'impianto sportivo di San Donato, tanto da avere uno dei primi campi in sintetico, 20 anni fa, della Toscana. Grazie per tutto quello che hai dato alla nostra comunità".

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