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Falso allarme bomba al porto di Livorno: attivato il sistema maxiemergenze, ma nessun ordigno a bordo

Ore di tensione al porto: 1500 passeggeri bloccati a bordo dello Zeus Palace. Verifiche concluse, accertato il falso allarme: la nave può finalmente ripartire per Palermo

"Attivato il sistema regionale maxiemergenze per un allarme bomba su un traghetto al porto di Livorno". Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani tramite le sue pagine social informa dell'operazione in atto questa sera, venerdì 18 luglio, nello scalo labronico con decine di mezzi dei soccorsi e forze dell'ordine sul posto. "Verifiche in corso - aggiunge Giani - sul posto i nostri sanitari, Capitaneria di Porto, Forze dell’Ordine, Autorità di sistema portuale e Vigili del Fuoco".

L’allarme, per un presunto ordigno segnalato a bordo della nave passeggeri Zeus Palace, attraccata a Livorno alle 14.20, era giunto per telefono alla sede romana della compagnia Grimaldi. Il dispositivo di emergenza era scattato intorno alle 18.30, mentre il traghetto si preparava a ripartire in direzione Palermo, con circa 1500 passeggeri e 700 auto a bordo.

La nave non era stata evacuata e tutte le persone erano rimaste a bordo, in attesa degli accertamenti. La situazione è sempre rimasta sotto controllo, come confermato anche dal prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, che ha coordinato le operazioni.

Dopo una prima ispezione da parte del personale di sicurezza di Grimaldi e successivamente degli agenti della polizia, la Zeus Palace era stata spostata alla calata Bengasi per permettere l’attracco di un’altra imbarcazione, la Cruise Europa.

Le unità cinofile antiesplosivo hanno infine escluso la presenza di ordigni a bordo: si è trattato dunque di un falso allarme. La nave ha potuto riprendere regolarmente il suo viaggio verso Palermo.

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