Corte dei Conti 'promuove' la Toscana, ma lancia allarme su Sanità: perdite per 160 milioni
La Corte dei Conti ha parificato il rendiconto generale 2024 della Regione Toscana, ma nel via libera non mancano rilievi e avvertimenti. I giudici contabili riconoscono “buoni livelli di efficienza” e la riduzione del disavanzo, ma sottolineano gravi criticità sul fronte della sanità, dell’indebitamento e dell’attuazione del Pnrr. La parifica è arrivata, ma con una serie di raccomandazioni e richiami. L'udienza dei giudici contabili si è tenuta stamani a Palazzo Medici Riccardi. Tra i presenti anche il governatore Eugenio Giani, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e la vicensindaca di Firenze Paola Galgani.
Sanità sotto pressione: "Livello non sostenibile"
Nel mirino della Corte soprattutto il sistema sanitario regionale. Secondo la relazione, il Servizio sanitario toscano “continua ad assicurare prestazioni di elevato livello”, ma questo risultato è garantito solo grazie a “ingenti risorse aggiuntive” ottenute tramite la manovra fiscale. “Lo standard qualitativo non appare più sostenibile senza tali risorse”, si legge nel documento. Le perdite del sistema sanitario regionale nel 2024 ammontano a oltre 160 milioni di euro.
"In mancanza di un adeguamento del finanziamento istituzionale - si legge nella relazione al giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Toscana relativo all'esercizio finanziario 2024 -, le risorse aggiuntive regionali non saranno in grado di ripristinare l'equilibrio economico del Servizio sanitario e dell'esercizio di competenza, dovendo essere in massima parte destinate al ripiano delle perdite pregresse", ed è quindi "indispensabile che la Regione garantisca una gestione trasparente del perimetro sanitario".
Ancora irrisolta anche la questione del finanziamento dell’Arpat, tuttora quasi esclusivamente a carico del fondo sanitario, anche se la Corte costituzionale "ha stabilito che il Fondo sanitario può finanziare esclusivamente le attività relative ai Livelli essenziali di assistenza (Lea)".
Criticità riguardano anch egli investimenti: il ripiano delle perdite pesa in modo significativo sul bilancio, e nei prossimi anni la Regione sarà chiamata a sostenere ingenti spese, difficilmente differibili, per il completamento delle grandi opere ospedaliere, la manutenzione e il rinnovo delle attrezzature.
Giani: “Il disavanzo è un investimento nella salute”
Soddisfatto il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha commentato positivamente l’esito dell’udienza:
“Una notizia estremamente positiva, che consente di rivendicare un lavoro costante che porta a migliorare i conti e a far dire che vi è buon governo nell'azione della Toscana”.
Sulla sanità ha difeso l’impostazione regionale: “Quello che viene chiamato disavanzo in realtà è un investimento, cioè il fatto che col bilancio ordinario noi compensiamo e mettiamo quelle risorse che tengono i servizi nella gestione del sistema sanitario è un investimento nella salute dei toscani, nella capacità di tenere a un livello più decente la riduzione delle liste d'attesa, i pronti soccorsi, i servizi ospedalieri, la ricerca. Insomma, se siamo la seconda sanità d'Italia, ce lo dice il ministero della Salute attraverso la sua agenzia Agenas, è perché noi ci investiamo e io ritengo che quindi facciamo il nostro dovere nei confronti dei cittadini"
Indebitamento ancora sopra i 2 miliardi: “Futuri investimenti a rischio”
La gestione finanziaria della Regione Toscana "ha mantenuto in generale buoni livelli di efficienza e assicurato una ulteriore riduzione del disavanzo totale", ma "si ravvisano tuttavia diversi profili di criticità"
I profili di criticità sono riferiti "in particolare alla sostenibilità del programma degli investimenti regionali fondato quasi esclusivamente sul ricorso all'indebitamento e, ancor più, alla sostenibilità degli ingenti oneri di ripiano delle perdite del Servizio sanitario". Il debito della Regione resta superiore ai 2 miliardi di euro nonostante una lieve diminuzione, con oneri per il servizio del debito che nel 2024 raggiungono i 128,49 milioni.
Il limite di legge all'indebitamento "risulta rispettato", ma "con la residua capacità di indebitamento tuttavia la Regione, che nel 2024 ha già rinunciato al finanziamento di opere previste dalla legislazione vigente, dovrà far fronte nei prossimi anni a ingenti spese difficilmente differibili. Tra queste figurano il cofinanziamento di progetti europei e statali, e soprattutto, i rilevanti investimenti richiesti dal settore sanitario per il completamento delle grandi opere avviate, per le conseguenti manutenzioni e per il rinnovo delle attrezzature".
Secondo i magistrati contabili, la Regione ha beneficiato di un aumento delle entrate tributarie, favorito dal rialzo dell’aliquota regionale sull’Irpef, ma ha registrato un calo dei trasferimenti statali e delle entrate in conto capitale. In diminuzione anche il recupero dell’evasione, in particolare per la tassa automobilistica.
Pnrr in ritardo: concluso meno del 40% dei progetti previsti entro l’anno
Preoccupano anche i dati relativi all’attuazione del Pnrr. Su un totale di 238,58 milioni di euro di investimenti da concludere entro il 2024, risulta effettivamente completato solo il 37,91%.
Restano da portare a termine 264 progetti (per 148,14 milioni di euro), un terzo dei quali è in fase conclusiva. “Serve un’accelerazione del ritmo di realizzazione, al fine di assicurare il conseguimento dei target assegnati”, sottolinea la Corte.
Anche sul fronte dei fondi europei strutturali (Fse+ e Fesr) la performance è definita “piuttosto contenuta”, in vista della Mid Term Review del 2025. Deludente anche l’andamento del programma Interreg Italia-Francia Marittimo.
Galletti (M5S): "Cambio di passo su sanità, ambiente e PNRR”
“Il giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio 2024 restituisce un quadro complesso, con elementi di continuità ma anche criticità persistenti. Una valutazione che, pur nella sua sobrietà istituzionale, richiama la politica regionale a una responsabilità condivisa. La Toscana non può permettersi ulteriori inerzie, proprio mentre cresce in modo costante la domanda di servizi pubblici qualificati”, dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
Sulla sanità Galletti richiama la necessità di un cambio di paradigma: “Il sistema sanitario toscano ha bisogno di una riorganizzazione profonda, che superi la logica della gestione emergenziale per puntare su una visione strategica e di lungo periodo. Nei prossimi anni aumenteranno sia la complessità che i costi dei servizi sanitari, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione. Se non si interviene per tempo, il rischio è un indebitamento strutturale che comprometterebbe la tenuta del sistema. Serve quindi ripensare l’organizzazione dell’offerta, semplificare l’accesso alle cure e rafforzare la sanità territoriale, per garantire equità e sostenibilità.”
Galletti conclude con un affondo al Governo centrale: “In questo scenario, il Governo Meloni potrebbe offrire un contributo concreto destinando maggiori risorse alla sanità pubblica, anziché rincorrere la spesa militare. Scaricando tutto l’onere della crescente domanda di servizi sulle Regioni, si otterrà solo il risultato di una privatizzazione sempre più spinta della sanità pubblica, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta in termini di accessibilità e uguaglianza.”
Galletti sottolinea anche l’urgenza di riformare il modello di finanziamento dell’Arpat: “Non è coerente che un ente con competenze prevalentemente ambientali continui a essere finanziato tramite il bilancio sanitario. È necessaria una programmazione trasparente all’interno del bilancio ordinario, nel rispetto dei LEPTA, e un impegno attivo della Regione Toscana in Conferenza Stato-Regioni per promuovere un confronto nazionale sul ruolo e il futuro delle agenzie ambientali regionali, che devono poter operare con massima autonomia rispetto al loro ruolo, e con strumenti adeguati.”
Particolarmente preoccupante, infine, il quadro relativo al PNRR: a fronte di 238,58 milioni di euro assegnati alla Toscana con scadenza entro il 2024, risulta concluso solo il 37,91% degli interventi. “Questi dati – avverte Galletti – impongono una riflessione seria. Le risorse ottenute con determinazione dal Presidente Giuseppe Conte in sede europea, pari a 194,4 miliardi a livello nazionale tra sovvenzioni e prestiti, rappresentano un’opportunità storica. Sprecarla per ritardi autorizzativi o inefficienze amministrative sarebbe imperdonabile. La Toscana deve accelerare, con senso delle istituzioni e visione strategica.”