Centro storico Empoli, le proposte di Simonetti (FdI e Conflavoro Pmi)
Daniela Simonetti (foto gonews.it)
"Empoli vive un dramma urbano che è ormai sotto gli occhi di tutti: il cuore storico della città decade giorno dopo giorno. Il problema è legato al cambiamento delle abitudini di consumo — con una quota sempre maggiore di acquisti spostati online come qualcuno sostiene?".
Secondo Daniela Simonetti presidente sezione commercio Empoli Valdelsa di Conflavoro PMI e coordinatrice del lavoro per FDI "le cose non stanno così".
"A soli tre chilometri di distanza, il centro commerciale Coop di Empoli registra una situazione ben diversa: con circa 35 negozi attivi e una media di 70.000 presenze settimanali, risultando uno dei poli commerciali più attrattivi dell’area fiorentina. Qui non si registrano chiusure diffuse, ma piuttosto riorganizzazioni e inserimento di nuovi brand per adattarsi ai cambiamenti del mercato."
"Questo divario", sottolinea Simonetti, "tra centro storico e centro commerciale dimostra chiaramente che il commercio locale, se adeguatamente supportato e organizzato, può sopravvivere, ma al centro storico vengono a mancare, come denunciato più volte, elementi fondamentali: sicurezza, decoro, attenzioni istituzionali e valorizzazione del patrimonio artistico".
Da queste considerazioni ecco delle proposte: "Ormai tutti comprano online? Bene il comune potrebbe: attivare una piattaforma digitale, alimentata da fondi PNRR, che integri ogni negozio del centro storico all’interno di una rete digitale condivisa. Ogni esercizio potrebbe vendere online, offrendo opzioni di ritiro in negozio o spedizione. Un’app mobile geolocalizzata fornirebbe informazioni in tempo reale sui negozi aperti, eventi in corso, promozioni, percorsi tematici e servizi culturali in collaborazione con tutte le associazioni locali. In questo modo inoltre i negozi sarebbero parte attiva inclusa negli eventi già proposti come quello del Natale...
In sinergia con i ristoratori, le scuole di cucina, le associazioni di musica, si potrebbero organizzare eventi urbani originali: cooking show con studenti e chef locali, format di qualità ben diverso dal noto street food, capace di attrarre un pubblico diverso e che soprattutto coinvolgerebbe le nostre attività e non altre, unite a concerti con orchestra o eventi artistici della tradizione locale.
La valorizzazione del patrimonio che unisce pittura, scultura, affreschi e opere sacre di grande valore, soprattutto conservate nella Collegiata di Sant’Andrea e nel Museo della Collegiata sarebbe concomitante e conseguente.
È indispensabile una rivoluzione culturale e concreta nella gestione del centro storico. La combinazione di degrado, scarso supporto comunale, scarsa gestione della sicurezza, scarsa innovazione, hanno creato il deserto che oggi vediamo. Ma con strumenti moderni, azioni sinergiche e politiche pubbliche responsabili le cose possono cambiare... non possiamo continuare a guardare lucine sospese che illuminano strade costellate da saracinesche abbassate".
Fonte: Ufficio stampa