Aumento tariffe servizi scolastici a Santa Croce, la replica del Comune alle famiglie: "Tutelate fasce deboli"
"Non capisco il perché di tutta questa indignazione. A Santa Croce le tariffe per il trasporto scolastico e per la mensa non aumentavano da circa 10 anni. Con il sistema inflazionistico che sta vivendo tutta l'Europa, era impossibile non ritoccare le tariffe e nonostante questo il comune continua a stanziare su questi servizi a domanda individuale circa un milione di euro che equivale al 65% dei costi". L'assessore ai servizi educativi del comune di Santa Croce sull'Arno Valentina Fanella replica alle critiche sugli aumenti da parte di alcuni genitori, che hanno dato vita anche a una raccolta firme definita "infondata" contro le nuove tariffe, previste nel bilancio di previsione 2025 per i servizi scolastici.
"Non solo – continua Fanella - nonostante gli aumenti, il comune continua a finanziare una parte cospicua di questi servizi. I rincari poi sono stati studiati in modo da tutelare al massimo le categorie più svantaggiate e con Isee familiare più basso, ci era sembrato un atto di doverosa solidarietà sociale verso i meno fortunati e un modo per garantire a tutti i bambini le stesse opportunità, ma evidentemente la solidarietà va bene fino a che non ci tocca personalmente".
La petizione. Come riporta oggi il quotidiano La Nazione, la petizione è mossa da oltre 300 genitori santacrocesi che chiedono al sindaco Roberto Giannoni "misure correttive" alle tariffe, affermando che all'iscrizione ai servizi scolastici 2025/2026 "molte famiglie hanno constatato con sorpresa un significativo aumento" ma "senza che sia stata apportata alcuna variazione o miglioramento dell'offerta dei servizi stessi". In particolare, affermano, i rincari "rischiano di mettere in difficoltà molte famiglie".
Le precisazioni dal Comune sulle tariffe. "Esenzioni mantenute. O si applicano aumenti o si tagliano servizi"
"Entrando nello specifico - continua Fanella – per la mensa abbiamo mantenuto le esenzioni per le famiglie con un Isee fino a 3000 euro, così come accadeva negli anni precedenti. Poi sopra i 3000 euro abbiamo ridisegnato le fasce Isee cercando di riequilibrare sulle reali possibilità della famiglie. L'aumento complessivo più consistente, che riguarda le famiglie con un Isee oltre 25mila è stato di 0,65 centesimi a pasto, per chi utilizza il servizio per i 5 rientri settimanali. In questa risistemazione delle fasce Isee c'è poi una buona fascia di utenza economicamente più debole che si è trovata a pagare addirittura meno rispetto agli anni precedenti.
Sul trasporto scolastico poi abbiamo veramente cercato di fare un po' di equità. Con la precedente amministrazione tutti coloro che erano sopra i 5mila euro isee pagavano la stessa cifra. Noi abbiamo ricalcolato il tutto e alla fine considerando l'aumento più cospicuo si parla di 0,21 centesimi a corsa. Certo, la fascia sopra i 25mila euro ha sostenuto l'aumento più importante, ma come prima, non possiamo penalizzare la famiglie più fragili. Anche sul trasporto alla fine ci saranno dei bambini che pagheranno meno".
"I genitori ci contestano anche gli aumenti dei laboratori studio che al momento interessano 29 bambini. Qui gli aumenti sono di 4 euro al giorno per un costo complessivo di 13 euro in cui è compreso il servizio mensa, e 4 ore di servizio educativo svolto da educatori specializzati. Durante le 4 ore i bambini hanno anche un servizio di supporto sui compiti scolastici. Ora se una famiglia si avvale di questo servizio si presuppone che ne abbia necessità perché entrambi i genitori lavorano. Non mi sembra che si possano trovare altrove gli stessi servizi a questi prezzi in un ambiente sicuro e protetto".
"Comunque – continua Fanella – la scelta è semplice, o si applicano gli aumenti o si tagliano i servizi, perché in altro modo non si riesce a gestire l'aumento dei costi. Noi abbiamo ritenuto che fosse in primo luogo più giusto proteggere le fasce più deboli, e poi garantire l'offerta dei servizi educativi in modo da non disarticolare il lavoro che era stato fatto dalle amministrazioni precedenti, diciamo che per questi servizi abbiamo avuto un occhio di riguardo, ma se i genitori preferiscono possiamo sempre riprendere in mano tutto e andare a tagliare altri servizi dell'offerta educativa. Io non lo farò perché vorrebbe dire mettere in difficoltà le famiglie su altri fronti".
"Qualcosa da dire - conclude l'assessora - lo avrei poi anche sulla raccolta firme dove si è raggiunto il ridicolo: in diversi casi mancano le firme autografe dei genitori, sono arrivati fogli dove ci sono tanti nominativi, ma neppure una sottoscrizione. Inoltre parte delle persone che compaiono nella raccolta sono beneficiari di esenzioni, o in carico ai servizi sociali. Addirittura alcuni che hanno aderito con le nuove fasce andranno a pagare meno dello scorso anno. Noi amministratori ascoltiamo tutti, ma vorremmo trovare la stessa onestà intellettuale nei nostri interlocutori: se hanno un problema faremo di tutto per risolverlo, ma se si prestano, anche involontariamente, come siamo convinti che sia accaduto, a strumentalizzazioni di piccoli gruppi, non siamo disposti ad accogliere queste provocazioni".