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Calano le attività a Pisa, l'allarme di Confcommercio: “Desertificazione già in atto"

Resta alta l'incidenza delle attività commerciali nel centro storico di Pisa, ma a preoccupare fortemente è il calo di negozi al dettaglio e di addetti nel cuore della città. È quanto emerge dall'ultimo rapporto Irpet sul Terziario che analizza per Pisa come area di riferimento quella dei quartieri di Santa Maria, San Francesco, Sant'Antonio e San Martino.

“Da un lato rileviamo quanto il commercio al dettaglio continui a rappresentare un polmone fondamentale per l'economia e la socialità del centro città, in particolare per alcune tipologie di attività” l'analisi del direttore generale di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli “dall'altra abbiamo purtroppo una conferma del calo inarrestabile che riguarda sia il numero di punti vendita che gli addeti impiegati”.

Dal 2012 al 2022 il centro storico ha perso il 38% di negozi specializzati nella vendita di servizi culturali e ricreativi, ovvero libri, giornali, articoli sportivi e giochi, con un calo del 18,9% degli addetti impiegati in questo settore, il 19,6% di attivià specializzate in abbigliamento, calzature, cosmetici e gioielli (- 10,9% di addetti) e il 10% di alimentari, vendita di bevande e tabacchi (-9,4% di addetti), mentre si conferma il trend in crescita dei servizi di alloggio (+ 60,6%) e di ristorazione (+ 9,6%)”.

“Sono numeri che purtroppo confermano come la desertificazione commerciale delle nostre città sia già in atto, non c'è più tempo da perdere: serve dal parte del Governo un vero piano d'emergenza nazionale per arginare un fenomeno che riguarda da vicino Pisa, così come i centri storici di molte altre città toscane e italiane. Stiamo parlando di attività di vicinato che rappresentano un presidio di socialità fondamentale nelle nostre città e nei nostri borghi”.

“I negozi che hanno fatto la storia del nostro territorio rappresentano un presidio fondamentale nel garantire servizi, vitalità, vivibilità, sicurezza e attrattività, ma non possono essere lasciati soli. Fino ad oggi la politica, a tutti i livelli istituzionali, non ha saputo e voluto affrontare alla radice il problema con mezzi adeguati, a partire da un'imposizione fiscale eccessiva e inadeguata e da una burocrazia inefficace e macchinosa”.

“Servono soluzioni immediate, a partire da quelle che possono agevolare la sostenibilità economica delle attività, come deducibilità sui costi di affitto, abbattimento delle aliquote fiscali, oltre a un efficace coordinamento con enti e ammnistrazioni locali che preveda una drastica riduzione delle imposte come Imu, Tari, Cosap. In assenza di un tempestivo intervento questi numeri saranno destinati inevitabilmente a peggiorare, ”.

Fonte: Confcommercio Pisa - Ufficio stampa

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