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Nuova Legge Regionale Turismo Extralberghiero, Confcommercio: "Imprese regolari a rischio"

“Il turismo rappresenta una risorsa fondamentale per il nostro territorio. La nuova Legge Regionale 61/2024 rischia di mettere a repentaglio la stabilità di tante imprese regolari e di compromettere un settore che da anni lavora con trasparenza e professionalità. È indispensabile intervenire subito con correttivi e aprire un confronto con le istituzioni per garantire un futuro sostenibile all’accoglienza turistica”.

Esprime profonda preoccupazione il direttore generale Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli per gli effetti negativi che la recente Legge Regionale n. 61/2024 potrebbe avere sul comparto dell’accoglienza extralberghiera nel nostro territorio.

Tra i punti più critici vi sono l’obbligo di cambio di destinazione d’uso da civile abitazione a turistico-ricettivo (da categoria catastale A a D), e il limite massimo di sei camere per le strutture che al 31 dicembre 2024 svolgevano, in armonia con la normativa precedente, attività di affittacamere e B&B all’interno dello stesso stabile.

“Non siamo contrari per principio all’extralberghiero, ma è fondamentale che a parità di mercato corrispondano regole uguali per tutti” afferma il Presidente Federalberghi Confcommercio Provincia di Pisa Andrea Romanelli: “Chi gestisce un B&B o un affittacamere deve contribuire in proporzione, come facciamo noi con gli hotel. Oggi le strutture alberghiere sostengono costi importanti, in termini di imposte, sicurezza, normative e investimenti, mentre molte attività extralberghiere riescono a eludere questi obblighi. È giusto definire regole più eque, che incentivino gli investimenti in modo trasparente e valorizzino chi opera nel rispetto delle norme”.

“Questi vincoli – prosegue Pieragnoli – rischiano di mettere in seria difficoltà le piccole imprese a conduzione familiare, che rappresentano il cuore dell’accoglienza turistica nella nostra città. Sono realtà che hanno investito e operato con correttezza, e ora si trovano di fronte a ostacoli che potrebbero compromettere la loro sopravvivenza.”

Ad aggravare la situazione contribuisce inoltre l’aumento delle rendite catastali, che in alcuni casi ha raggiunto incrementi fino al +236%, provocando un aumento insostenibile dell’IMU per molte attività.

“Molti operatori hanno compiuto investimenti importanti basandosi sulla stabilità normativa allora vigente. Il mancato rispetto del principio del legittimo affidamento mina profondamente la fiducia degli imprenditori.”

“Serve un quadro normativo stabile, equo e sostenibile che valorizzi l’offerta turistica toscana e tuteli il lavoro regolare. Il turismo è impresa, e come tale deve essere riconosciuto e difeso.”

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