Ragazza da Gaza morta a Pisa, per AOUP è "malnutrizione", ma scoppia polemica. Da Israele: "Aveva leucemia"
La morte di Marah Abu Zuhri, 20 anni, giovane palestinese arrivata da Gaza a Pisa per ricevere cure mediche, continua a sollevare polemiche, che adesso diventano tutte politiche e anche diplomatiche. La ragazza era stata ricoverata all’ospedale di Cisanello, dove è deceduta poco dopo il suo arrivo.
In una nota diffusa dall’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, si legge che la giovane presentava “un quadro clinico molto compromesso per malnutrizione e uno stato di grave deperimento organico”. Quadro clinico che quindi non lasciava dubbi sugli effetti diretti della guerra a Gaza della sua situazione di salute.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha parlato di "sgomento per la morte di una ragazza di 20 anni, proveniente da Gaza, morta a Pisa per malnutrizione", ribadendo la necessità di fermare "il genocidio in corso" e chiedendo il riconoscimento dello Stato di Palestina. Sulla stessa linea l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini ha espresso "profondo dolore e indignazione per una morte che interroga le coscienze di tutti". Il candidato al Consiglio regionale Lorenzo Falchi ha invece chiesto alla Toscana di "interrompere ogni relazione istituzionale con Israele”, definendo la vicenda “un fatto gravissimo che non può lasciarci indifferenti".
Il Cogat – ente israeliano per il coordinamento delle attività nei territori – ha diffuso però una ricostruzione parzialmente diversa: “Marah Zuhri, 20 anni, soffriva di leucemia, sono fatti che i rapporti non menzionano”. Secondo lo stesso ente, “le autorità italiane contattarono Israele chiedendo l’evacuazione di Marah ‘a causa della sua malattia’ e Israele acconsentì” e “l’evacuazione avrebbe potuto avvenire prima, poiché avevamo proposto diverse date”. Il Cogat ha inoltre precisato che “Israele facilita il trasferimento medico dei pazienti, mentre Hamas continua cinicamente a sfruttarli per i suoi programmi contorti”.
La polemica è diventa anche Toscana con l’associazione fiorentina Amici di Israele che parla di strumentalizzazione politica: "La vicenda che più sconcerta è che si voglia strumentalizzare la morte della ragazza palestinese giunta da Gaza in Toscana per le cure mediche e che è deceduta a causa di leucemia (e non di malnutrizione come invece intendono tanto Giani quanto Falchi)". Kishore Bombaci, portavoce dell’associazione, ha criticato le posizioni dei due esponenti politici, parlando di "strumentalizzazione del conflitto a fini propagandistici" e definendo “assurde” le richieste di rimuovere Marco Carrai dalla presidenza della Fondazione Meyer.
M5S: "Vergognoso che Israele neghi responsabilità"
“È vergognoso che il governo israeliano creda di poter negare le responsabilità che hanno condotto alla morte di Marah, una ragazza palestinese morta a Pisa a seguito della grave denutrizione a cui è stata costretta a Gaza e frutto delle politiche genocide del governo di Netanyahu. Marah e la sua famiglia meritano rispetto, giustizia e verità”, si legge in una nota firmata da Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera, Andrea Quartini, deputato M5S Toscana, e Irene Galletti, consigliera regionale.
In un comunicato separato, Galletti ha ribadito: "La morte di Marah Abu Zuhri a Pisa è una ferita che ci interpella tutti. A soli 20 anni è stata consumata dalla denutrizione a cui è stata costretta a Gaza, vittima delle politiche genocide del criminale Netanyahu. È vergognoso che il governo israeliano tenti di negare le proprie responsabilità di fronte a un assedio disumano fatto di fame, sete e mancanza di cure. Marah e i suoi cari meritano la dignità della verità e della giustizia, non sterile e menzognera propaganda".
La coordinatrice M5S toscana ha infine rivolto "un sincero ringraziamento ai medici e a tutto il personale dell’ospedale di Pisa che hanno fatto ogni sforzo per salvarla, accogliendola con professionalità e umanità"