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Sicurezza in Toscana, Cordone (Lega): "REMS e CPR punti deboli del sistema"

Marco Cordone

“Nel sistema di sicurezza toscano vi sono, secondo me, tra l’altro, due punti deboli: la mancanza di un CPR (Centro di permanenza per il rimpatrio) e le REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza)”. Lo afferma Marco Cordone, esponente della Lega Toscana e portavoce del Comitato Dalla Parte di Abele, in un comunicato stampa in cui interviene sui temi della sicurezza, evidenziando criticità legate alle strutture presenti sul territorio.

Cordone sottolinea che “le REMS in Toscana sono due, ubicate rispettivamente a Volterra da 30 posti e a Empoli, nella frazione Il Pozzale, da 20 posti, ricavata dal carcere femminile a custodia attenuata”. Secondo il portavoce, “a prescindere dal numero di REMS che eventualmente chi governerà la Regione Toscana vorrà istituire, queste strutture, costituite nel 2015 per sostituire gli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari) chiusi in contemporanea, sono edifici sanitari in cui vengono internati soggetti parzialmente o totalmente infermi di mente, socialmente pericolosi, che scontano misure di sicurezza detentive”.

Cordone evidenzia poi l’inadeguatezza delle REMS: “Le REMS sono strutture solo sanitarie, senza vigilanza armata, vigilanza che potrebbe svolgere adeguatamente il Corpo della Polizia Penitenziaria come veniva fatto per gli OPG, la villa Medicea dell’Ambrogiana a Montelupo Fiorentino, docet”.

Il comunicato sottolinea anche l’errore di considerare la gestione delle REMS esclusivamente una questione sanitaria: “Il grande errore è stato considerare tutte queste problematiche solo una questione sanitaria senza tenere conto dei forti collegamenti che ci sono con la nostra normativa penale. Chi è internato nelle REMS è internato ai sensi del Codice Penale e la stessa normativa dovrebbe inquadrare anche gli aspetti sanitari”. Cordone conclude ricordando che “su tutti questi temi sarà necessaria un’interlocuzione con il Governo Nazionale”.

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