Funerali Marah Abu Zuhri, Don Russo (Madonnina del Grappa): "Basta guerra, basta stragi di bambini"
"Ho voluto essere presente, sin dall’inizio, ai momenti dell’ultimo saluto per Marah Abu Zuhri". Con queste parole Don Vincenzo Russo, dell’Opera Madonnina del Grappa, ha raccontato la sua partecipazione alle esequie religiose e civili celebrate a San Giuliano Terme per la giovane palestinese giunta da Gaza in cerca di cure e morta poco dopo l’arrivo in Italia. Nel suo intervento ha voluto ribadire la necessità di unità e di pace tra popoli e fedi, ricordando come la guerra e le stragi di innocenti non abbiano mai nulla a che vedere con la religione, ma solo con logiche di potere e divisione: "Basta guerra, basta stragi di bambini ed innocenti"
Ho voluto essere presente, sin dall’inizio del loro svolgimento, ai momenti dell’ultimo saluto, religioso e civile, che si sono svolti in località San Giuliano Terme (Pisa) per la giovane palestinese Marah Abu Zuhri, proveniente con sua madre dalla striscia di Gaza per una speranza di cura e salvezza ed invece morta poco dopo il suo arrivo in Italia, a motivo delle sue condizioni critiche e della malnutrizione.
Un’altra giovane vita stroncata da una guerra che continua a mietere vittime senza che la comunità internazionale abbia la forza e il coraggio di fermarla.
Ho voluto essere presente, per essere presenza e voce di una Chiesa e di un'Opera Madonnina del Grappa che raccoglie la voce e la presenza di quel Dio, Padre e Creatore, che tutti unisce e nel nome del quale, come fratelli, ogni giorno siamo chiamati a percorrere le strade dell'unità, della pace e dell'amore.
Ringrazio l’Imam di Firenze, Izzedin Elzir, che nel suo intervento ha citato questa unità. La fede religiosa non è mai divisiva, non può esserlo in alcun caso.
Ciò che oggi insanguina quella martoriata terra di Palestina non ha nulla a che vedere con la religione, come mai ha avuto nulla a che fare con questa ogni guerra o persecuzione che, nel corso della storia, ha eretto Dio a suo vessillo e causa.
Niente di più blasfemo e antireligioso. Le tre comunità cristiana, musulmana ed ebraica, non possono trovare nella loro fede, pur diversa nelle forme e manifestazione, alcun motivo di divisione ma solo movente per l’unità. Ciò che produce odio e ostilità è altro e ha a che vedere con questioni politiche, economiche e storiche.
Nulla, però, potrà far ben sperare per il domani se, tutti insieme, non riusciamo ad andare oltre questa coltre umana che imprigiona la bellezza e la forza dello spirito che fraternamente ci unisce come persone nel mondo.
Non è tempo, non lo è mai, di divisioni;
non è tempo, non lo è mai, di ferite e lacerazioni.
E' tempo, finalmente, di un giorno nuovo nel quale scoprire che è possibile qualcosa di diverso, di realmente sovversivo: vivere insieme e seguire quell'unica strada che questo Dio ci indica, in forme e lingue diverse, ma che è unica per tutti.
Le parole di speranza e di pace, attraversate dal composto dolore, cha la madre di Marah ha rivolto ai presenti, sono il segno di questa strada e rappresentano un esempio per tutti.
Abbiamo riflettuto, manifestato, pregato, tutti insieme, per scoprirci capaci di un percorso nuovo che esige, al più presto, una rottura con quanto è accaduto fino ad ora.
Basta guerra, basta stragi di bambini ed innocenti, basta odio che genera odio e lo sedimenta nel cuore delle future generazioni.
Queste catene di morte, che servono i progetti di opulenza e dominio che stanno portando il mondo all’autodistruzione, perdano vigore e consistenza non trovando nelle nostre comunità più motivo per esistere.
L’Opera Madonnina del Grappa, all’interno della comunità cristiana ma prima ancora umana, accogliendo famiglie palestinesi in fuga dall’orrore di Gaza a partire dal mese di maggio di questo anno, ha voluto fare qualcosa di concreto per spezzare anelli di quelle catene, per offrire alloggio e cura a persone private di tutto.
Lo ha fatto forte del legame con le altre realtà e fedi che da subito si sono ritrovate con lei nello spirito della medesima strada di unità, pace e umanità. Essere oggi, davanti alla giovane Marah, tutti insieme, per vivere il momento del suo saluto ed affidamento a Dio, è stato, ancora una volta, riaffermare il senso più vero della vita umana, il cui destino è fatto di fraternità ed unità e non di divisione e morte, come invece malevolmente scelto dagli uomini.
Vincenzo Russo
Opera Madonnina del Grappa
Firenze