Intitolare una strada o piazza per l'anarchico Pinelli, raccolta firme a Castelfiorentino
Si è aperta una sottoscrizione di firme in appoggio alla richiesta che verrà depositata in Comune a Castelfiorentino come F.A.I. per intitolare a Pino Pinelli una via o una piazza nella ex Montecatini una volta ristrutturata e riconsegnata alla fruibilità e tempo libero della cittadinanza.
Una terra senza confini... era forse questo il sogno più grande di Giuseppe Pinelli, detto Pino, il ferroviere anarchico che lottava per un mondo migliore, prima di trovarsi vittima innocente di un complotto criminale che toglierà la vita a lui, alle 17 vittime della strage di piazza Fontana e getterà l'intero Paese nel lutto. Nato a Milano nel quartiere operaio di Porta Ticinese il 21 ottobre 1928, Pino molto presto fu costretto a lasciare la scuola per aiutare economicamente la famiglia, ma senza tralasciare mai la lettura e lo studio autodidatta attento e curioso. Si avvicinò giovanissimo al pensiero anarchico leggendo gli scritti di mlatesta e Bakunin e giovanissimo iniziò la sua attività politica partecipando alla Resistenza, prima come giovane staffetta partigiana nella brigata anarchica " Franco". Ha 15 anni ed è una dei più giovani partigiani della brigata comunista anarchica " Bruzzi- Maltesta" che agisce nel milanese e fuori nelle valli vicine. Esce dalla guerra con gli ideali rafforzati di pace e fratellanza che lo portano a frequentare un corso di esperanto, la lingua universale, e li conobbe la giovane Licia Rognini che sposerà di li a poco. Assunto in ferrovia con un concorso Pino e Licia di li a poco avranno due figlie Silvia e Caudia.
Sono gli anni del '68, dei fermenti sindacali e studenteschi e Pino svolge attività sindacale come ferroviere e attivista politico nella sede USI e del Circolo Anarchico. Il movimento degli studenti, delle donne, dei lavoratori rivendicano nelle strade i diritti negati, più diritti per tutti, si lotta per il diritto alla studio e a un sapere critico nelle università, si chiedono la riduzione dell'orario di lavoro, aumenti salariali, diritti sindacali. Fu per fermare tutto questo che scoppiarono le bombe. Venerdi 12 dicembre 1969 alle 16,37 una bomba ad alto potenziale esplode all'interno della banca Nazionale dell'agricoltura in piazza Fontana a Milano. I morti saranno 17, i feriti più di 80. La questura indica subito gli anarchici come responsabili della strage. Anche Giuseppe Pinelli viene fermato e raggiungerà la questura in via Fatebenefratelli con il suo motorino seguendo la macchina della polizia. Morirà nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 nel corso di un interrogatorio con almeno cinque persone presenti nella stanza, precipitando da una finestra al quarto piano della questura dopo un fermo durato oltre i limiti di legge. Nessuna giustizia per la sua morte, che verrà archiviata frettolosamente come " suicidio" insabbiando e coprendo i veri autori della strage i terroristi fascisti poi scoperti anni e anni dopo. Giuseppe Pinelli era innocente, cosi come innocenti erano gli anarchici che si faranno anni di galera con accuse infami come Pietro valpreda. Oggi grazie alle indagini e alla controinformazione e le cate trovate e molti processi per la " madre di tutte le stragi" noi sappiamo che i responsabili furono i neo fascisti di Ordine Nuovo coperti e protetti da funzionari dell'Ufficio Affari Riservati del Ministero degli Interni presenti anche in questura a Milano la notte che uccisero Pinelli gettandolo dalla finestra. sappiamo che venne attuata nel nostro paese una " strategia della tensione", incolpando gli anarchici e la sinistra, per alzare la percezione di paura cosi bloccare le istanze sociali, le rivendicazioni, le conquiste e dare maggiore potere al governo spostandolo a destra con tutto il Paese. Il loro disegno fallì perche i sinceri democratici capirono con una parte di giornalisti coraggiosi si indignarono e scesero in piazza anche per denunciare la morte di un uomo innocente, Pino Pinelli, morto nelle mani dello stato.
"Oggi a 56 anni dalla morte non dimentichiamo Giuseppe Pinelli e con lui i 158 morti innocenti della stagione nera delle bombe fasciste - spiga Alessio Latini, responsabile F.A.I. di Castelfiorentino - e per questo, chiediamo al nostro Comune e alla Giunta di accettare favorevolmente e condividere questa richiesta di dedicare a Castelfiorentino nell'area ex Montecatini a GIUSEPPE " PINO " PINELLI una via o piazza. con la descrizione: Giuseppe Pino Pinelli - partigiano ferroviere anarchico"
I cittadini che vorranno testimoniare e condividere questa progetto di memoria e giustizia firmando la petizione della dedicazione a Pino Pinelli di una via e/o piazza, prima che venga consegnata e protocollata in Comune a Castelfiorentino possano contattare : Alessio Latini responsabile F.A.I. Castelfiorentino - e mail: alessiolatinigeco1@gmail.com cell. 339 15 61 203
Fonte: Alessio Latini - FAI Castelfiorentino