"Il silenzio è complicità", Montespertoli con la Palestina chiede chiarezza al Comune
(foto gonews.it)
Il Coordinamento Montespertoli con la Palestina, rete civica composta da cittadini, associazioni e realtà attive sul territorio, ha inviato una lettera aperta al Comune di Montespertoli, ai rappresentanti politici locali e alle redazioni giornalistiche, esprimendo preoccupazione per “l’assenza di una posizione chiara e coerente” dell’amministrazione comunale sul conflitto in corso a Gaza e sulle violazioni dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati.
Gli organizzatori sottolineano l’importanza del ruolo delle istituzioni locali in un contesto internazionale segnato da sofferenze umane e chiedono un impegno concreto del Comune, sia in termini simbolici che pratici, per sostenere i valori costituzionali di umanità, giustizia e rispetto del diritto internazionale.
Di seguito il testo integrale della lettera aperta inviata dal Coordinamento:
Gentili esponenti del Partito Democratico,
Rappresentanti delle istituzioni
Redazioni giornalistiche
Come Coordinamento Montespertoli con la Palestina, sentiamo il dovere di segnalare pubblicamente il silenzio e l’inerzia del Comune di Montespertoli di fronte al massacro in corso a Gaza e all’occupazione sistematica della Palestina da parte dello Stato di Israele.
Il Consiglio Comunale del 29 maggio a larga maggioranza ha votato una mozione sul tema della Palestina che è anacronistica, inadeguata e poco efficace rispetto alle proporzioni e agli orrori del genocidio in atto verso il popolo palestinese.
In risposta a questa debole posizione dell’Amministrazione, da alcuni mesi, abbiamo promosso una raccolta firme che è nostra intenzione consegnare agli organi Comunali, con la richiesta di interrompere ogni rapporto istituzionale, commerciale o militare diretto o indiretto con lo Stato di Israele, alla luce delle gravi e documentate violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale in corso in Palestina e in particolare a Gaza.
Nel frattempo, abbiamo assistito con sconcerto a due episodi che riteniamo gravemente problematici:
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L’iniziativa promossa dal Comune nell’ambito della Mostra del Chianti 2025, finalizzata a pubblicizzare e valorizzare i vini israeliani provenienti dalla regione di Ramat HaNegev, nel deserto del Negev. Una scelta politica e simbolica che, in un momento in cui milioni di cittadini chiedono il rispetto del diritto internazionale e la fine dell’occupazione israeliana, appariva quanto meno inopportuna. Iniziativa poi annullata solo grazie alle numerose proteste e indignazioni di molti cittadini tra cui noi del Coordinamento.
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Le posizioni pubbliche del Vice Sindaco, che si definisce esplicitamente “sionista” e che sui social ha condiviso recentemente un post in cui si attaccava duramente Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati.
Tali posizioni, oltre a screditare un’autorevole figura internazionale che lavora per la protezione dei civili, sollevano interrogativi importanti sulla neutralità e l’equilibrio richiesti a chi ricopre un ruolo istituzionale. Alla luce di tutto ciò, riteniamo che il silenzio dell’Amministrazione Comunale, in un contesto internazionale segnato da sofferenze umane enormi e da gravi responsabilità politiche, non sia una posizione neutrale, ma una forma implicita di complicità.
Siamo presenti e attivi nel territorio come Coordinamento Montespertoli con la Palestina a cui aderiscono varie associazioni del territorio e singoli cittadini con iniziative civili, pacifiche e pubbliche, nel pieno rispetto delle istituzioni e della comunità.
Non possiamo non notare che da parte del nostro Comune non è arrivato alcun gesto, nemmeno simbolico, a sostegno del popolo palestinese, né in termini umanitari, né culturali, né politici. Anzi, proprio in occasione del 25 aprile scorso, un intervento critico nei confronti dell’occupazione israeliana e del sionismo è stato strumentalizzato, trasformando la questione in un attacco personale al vicesindaco Marco Pierini.
In realtà, nessuno ha messo in discussione la persona, ma si è criticata – come è legittimo in un contesto democratico – la politica sionista, sostenuta pubblicamente da una figura che ricopre anche un ruolo istituzionale nel nostro Comune.
Anche in questo caso, il messaggio che è passato è quello di un’Amministrazione che limita il pluralismo e seleziona la memoria in modo ideologico. Non chiediamo gesti ideologici o radicali. Chiediamo chiarezza, coerenza e rispetto per i valori democratici, antifascisti e umanitari che fondano la nostra Repubblica.
Chiediamo che l’Amministrazione:
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Dichiari pubblicamente la propria posizione sul conflitto in corso, su Gaza e sulla questione palestinese;
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Riveda le iniziative promozionali che coinvolgono prodotti provenienti da territori o soggetti legati a uno Stato accusato di crimini di guerra;
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Si dissoci da dichiarazioni che screditano figure istituzionali internazionali impegnate nella difesa dei diritti umani, e che non rappresentano l’intera comunità;
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Riconosca la gravità della situazione in Palestina e promuova, come altri Comuni italiani hanno fatto, iniziative di solidarietà concreta verso la popolazione civile.
Non si tratta di ideologia, ma di umanità, giustizia e responsabilità politica. La neutralità, in questo contesto, non è equidistanza. È complicità.
Vi invitiamo a riflettere e a rispondere pubblicamente, perché il silenzio istituzionale non può più essere una scelta accettabile.
Con rispetto e determinazione,
Coordinamento Montespertoli con la Palestina