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Polemica antenne in via del Fornello, il Comitato: "Due in cento metri, ambiguità e irregolarità"

(foto d'archivio)

Il Comitato Stop5G Empolese Valdelsa torna alla carica e stavolta punta il dito contro la richiesta di autorizzazione di un impianto, in via del Fornello, inoltrata al Comune di Empoli il 7 agosto.

I cittadini sollevano dubbi sulla domanda, poiché secondo i cittadini "non è nel sito previsto dal Piano antenne" approvato nel luglio scorso, ed a soli 100 metri da una autorizzazione precedentemente concessa nel parcheggio di via Bertolaccini: "come si può autorizzare per lo stesso gestore due SRB così vicine?", si chiede il comitato che rende noto anche che secondo alcune segnalazioni avrebbe visto l'azienda del gestore fare dei rilevamenti il 30 marzo scorso, "operazioni gravi se svolte senza autorizzazione comunale, e altrettanto gravi se autorizzate dall’Amministrazione", perché appunto non è stata ancora concesso il via libera sull'installazione. Questa nuova antenna, inoltre, sarebbe ancora più impattante per i residenti essendo più vicina alle abitazioni.

Il Comitato, inoltre, contesta che la precedente autorizzazione di via Bertolaccini, l'antenna a 100 metri di distanza da quella di cui si discute ora, sia irregolare perché "non era inclusa nel piano antenne allora vigente, approvato dal Consiglio Comunale e valido fino a novembre 2024" e perché "sotto quel parcheggio era noto ai residenti il passaggio di un importante collettore fognario". Proprio contro quell'autorizzazione, che per il Comitato sarebbe stata appunto concessa senza i requisiti necessari, nel 2024 il Comitato fece partire una petizione che, raggiunte le 850 firme, è stata consegnata all'amministrazione.

Il Comitato Stop5G, quindi, chiede "il diniego dell'attuale domanda di Vodafone, l’annullamento dell’autorizzazione di via Bertolaccini e la revisione del Piano antenne approvato a luglio, con una localizzazione alternativa meno impattante per gli abitanti di Cortenuova e via del Fornello, all’interno del Parco di Serravalle"

"In sintesi, chiediamo ancora una volta all’Amministrazione Comunale un approccio più rigoroso e attento alla tutela dei cittadini, in un contesto già difficile per la convivenza tra popolazione e impianti di telefonia", così conclude il Comitato.

Cosa è successo: un recap

Nel giugno 2024 arriva una richiesta di installazione antenna in via Bertolaccini. Il comitato non fa osservazioni ma ritiene vada automaticamente respinta, dato che la richiesta non era nel piano antenne vigente e perché sotto il parcheggio c'era una fogna.

Nell'autunno dello stesso anno arriva l'ok del Comune ma per il Comitato non ci sono i requisiti e parte una petizione che raggiunge 850 firme e viene consegnata all'amministrazione.

La nota del Comitato: "Chiediamo al Comune un approccio più rigoroso"

È ormai circa un anno che Vodafone tenta di installare una Stazione Radio Base nella zona est di Empoli, un’area densamente urbanizzata tra Cortenuova, Serravalle e Tinaia. In origine l’impianto sembrava destinato a un terreno agricolo privato; ma tra maggio e giugno 2024 è esploso il caso di Borgo, via Chiassatelle e via Val Pusteria, in piena campagna elettorale. Proprio allora è nato il nostro Comitato. L’ipotesi di localizzazione in area agricola è stata accantonata e rinviata a dopo il ballottaggio del 24 giugno 2024" dicono dal Comitato.

Il giorno successivo al ballottaggio, il 25 giugno, è giunta al Comune una richiesta di installazione sul parcheggio di via Bertolaccini (datata 25 maggio). La domanda è stata resa pubblica solo il 7 agosto tramite Antenna Trasparente e, in assenza di osservazioni, autorizzata frettolosamente il 6 settembre.

Il nostro Comitato dava per scontato che la richiesta sarebbe stata respinta per due motivi evidenti:

-non era inclusa nel piano antenne allora vigente, approvato dal Consiglio Comunale e valido fino a novembre 2024;
-sotto quel parcheggio era noto ai residenti il passaggio di un importante collettore fognario, che richiedeva il nulla osta dell’Ufficio Patrimonio.

Ritenendo quindi la domanda irricevibile, non avevamo presentato osservazioni e ci aspettavamo un diniego. Con grande sorpresa, a fine ottobre abbiamo invece appreso che l’autorizzazione era stata concessa, nonostante mancasse un requisito essenziale: la disponibilità effettiva del sito. Da qui la decisione di promuovere una petizione per l’annullamento dell’autorizzazione, ai sensi dello Statuto comunale. La petizione, sottoscritta da 850 cittadini empolesi, è stata consegnata a inizio gennaio.

Dopo mesi di attesa, gli uffici comunali ci hanno risposto per iscritto e l’assessora Laura Mannucci lo ha ribadito verbalmente, che il procedimento era regolare e l’autorizzazione non poteva essere revocata. Ma è vero l’opposto: mancava un requisito essenziale, quindi l’autorizzazione non doveva essere rilasciata e va annullata.

Ad oggi, l’antenna in via Bertolaccini non è stata realizzata, ma l’autorizzazione resta valida. Nel frattempo, a luglio è stato approvato il nuovo Piano antenne che prevede una seconda antenna Vodafone a circa 100 metri dalla prima. Una previsione palesemente irregolare: come si può autorizzare per lo stesso gestore due SRB così vicine, senza motivazione e senza annullare prima la precedente autorizzazione?

Non basta: il 30 marzo scorso, come riferiscono i residenti, Vodafone ha effettuato nel Parco di Serravalle, vicino a via del Fornello, prove penetrometriche in vista della realizzazione di un’antenna. Operazioni gravi se svolte senza autorizzazione comunale, e altrettanto gravi se autorizzate dall’Amministrazione.

A completare il quadro: il 7 agosto Vodafone ha presentato una nuova domanda di autorizzazione, non nel sito previsto dal Piano antenne approvato a luglio, ma esattamente nel punto delle prove penetrometriche del 30 marzo.

Tutti questi elementi sono stati sottolineati nelle osservazioni depositate il 27 agosto, qualche giorno fa. In esse abbiamo chiesto:

il diniego della domanda Vodafone;
l’annullamento dell’autorizzazione di via Bertolaccini;
la revisione del Piano antenne approvato a luglio, con una localizzazione alternativa meno impattante per gli abitanti di Cortenuova e via del Fornello, all’interno del Parco di Serravalle ma comunque nella stessa area di ricerca individuata da Vodafone.
In sintesi, chiediamo ancora una volta all’Amministrazione Comunale un approccio più rigoroso e attento alla tutela dei cittadini, in un contesto già difficile per la convivenza tra popolazione e impianti di telefonia.

Le osservazioni del Comitato: la lettera integrale al Comune

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