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Liberazione di Sesto Fiorentino, Tombelli (ANED Firenze): "Difendere la Resistenza è difendere la democrazia"

Il presidente di ANED Firenze denuncia la "deriva autoritaria del governo" e lancia un appello a giovani e giornalisti per tutelare i valori della democrazia

In occasione dell’anniversario della liberazione di Sesto Fiorentino, Lorenzo Tombelli, presidente di ANED Firenze, ha lanciato un appello urgente. “Difendere la memoria della Resistenza significa difendere la democrazia antifascista, la Costituzione nata dal sacrificio di donne e uomini perseguitati dal fascismo”.

Il presidente ha denunciato le derive autoritarie dell’attuale Governo che “attacca la magistratura, limita i diritti dei migranti e calpesta i principi fondamentali della nostra Repubblica”. Ha condannato inoltre l’invio di armi ai paesi in guerra, sottolineando come questa scelta “significa alimentare il fuoco dei conflitti, contribuendo a sofferenze e ingiustizie”. In questo senso, ha lodato la decisione della Germania di sospendere l’invio di armi a Israele, un gesto di responsabilità che dovrebbe essere d’esempio per tutti.

Particolarmente grave, secondo Tombelli, è la persistenza di legami politici e culturali con il Ventennio fascista. “È preoccupante constatare come certi esponenti politici non riescano a recidere i legami con un passato fatto di oppressione, violenza e negazione dei diritti fondamentali. La Costituzione antifascista non può oggi essere messa in discussione da chi, direttamente o indirettamente, richiama quei tragici anni”.

Ricordando il ruolo delle donne nella Resistenza, ha celebrato la figura di Teresa Mattei, espulsa da scuola per aver contestato le leggi razziali, poi protagonista nella Costituente. “È questo il volto vero della nostra democrazia”. Tombelli ha quindi rimarcato che la Costituzione è stata scritta “da chi ha rischiato la vita per liberare l’Italia, non da chi fa fatica a riconoscere la matrice fascista delle stragi e difende le fiamme nei simboli di partito”. Un monito forte per chi, ancora oggi, non riesce a recidere le radici fasciste della propria storia politica.

Infine, ha rivolto un appello ai giornalisti, riconoscendo il loro ruolo fondamentale come “presidio insostituibile della democrazia” e invitandoli a fare “luce dove c’è ombra”. Ha sottolineato con forza come l’uccisione dei giornalisti a Gaza rappresenti un attacco diretto alla libertà di informazione e alla verità, sintomo evidente di una deriva autoritaria e disumana. Per questo, ha esortato la stampa a garantire al Paese “un’informazione libera, coraggiosa e onesta”, perché solo attraverso una narrazione veritiera e indipendente sarà possibile continuare a custodire la memoria e il significato profondo della Resistenza.

Fonte: ANED Firenze - Ufficio Stampa

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