Diminuzione ore di assistenza educativa scolastica, BE: "Amministrazione mistifica fatti"
"Sulla questione delle ore di assistenza educativa scolastica, servizio rivolto agli studenti con disabilità, nelle scuole e sulla loro eventuale diminuzione, ancora una volta la risposta dell’assessora Pasqualetti non ci convince. L’assessora, per descrivere l’azione dell’amministrazione su questo tema, utilizza il termine Trasparenza. A nostro avviso si tratta invece di una mistificazione dei fatti", inizia così la nota del gruppo Buongiorno Empoli-Siamo Empoli in merito ad una intervista dell'assessora Pasqualetti alla questione delle ore di assistenza educativa scolastica, già al centro di alcune critiche da parte del gruppo consiliare che ha presentato un'interrogazione in consiglio comunale nei mesi scorsi, e oggetto di un appello di 365 tra docenti e personale ATA al sindaco dello scorso maggio.
È necessario ripercorrere le tappe della vicenda: nella scorsa primavera il Comune propone alle scuole una rimodulazione delle ore di educativa, motivata da un aumento dei casi di certificazione; questa questione è stata discussa pubblicamente solo grazie all’appello dei docenti e all’interrogazione del nostro gruppo in Consiglio comunale, occasione in cui chiedemmo di quantificare l’aumento come “giustificazione” della paventata riduzione del servizio. La stessa Assessora rispose che i numeri complessivi non erano ancora disponibili poiché le richieste erano in fase di attuazione. Dunque, la presunta causa della riduzione delle ore di educativa sarebbe stata un fatto ancora non verificatosi.
Oggi i numeri mostrano un aumento complessivo di cinque casi rispetto all’anno precedente, evidentemente poco significativo. Forse, proprio perché quel dato non sosteneva la prima tesi dell’assessora, Pasqualetti ora attribuisce la rimodulazione a una causa diversa, ovvero all’aumento dei costi del personale delle cooperative.
Riteniamo che un agire politico limpido debba informare la cittadinanza sui reali passaggi che conducono alle scelte politiche; non riteniamo quindi che questa condotta possa definirsi trasparente: eludere la scelta politica che l’amministrazione si è trovata davanti, ovvero se destinare più risorse a fronte di un reale aumento del costo complessivo del servizio (evidentemente 200mila euro non bastano) per offrirlo immutato oppure investire le stesse risorse, però, di fatto riducendo il servizio.
Rassicurando le scuole, Pasqualetti afferma che al rientro saranno confermate le ore di assistenza richieste nel PEI; peccato però che le proposte presentate dagli istituti scolastici, proprio in sede di PEI, tenessero già conto della richiesta del comune di ridurre le ore destinate a tale servizio al momento della compilazione. Sarebbe interessante verificare quante ore in meno troveranno gli stessi bambini rispetto all’anno precedente
Pasqualetti afferma che una diminuzione delle ore di educativa possono voler dire che c'è stato un miglioramento del bambino o della bambina. Per noi sta quí la mistificazione della realtà: prima viene proposta la riduzione di un servizio a causa di numeri inizialmente in aumento, rivelatisi poi inconsistenti; poi si adducono le motivazioni reali, poi si nega la riduzione effettiva del servizio e infine si sostiene che tale riduzione, se presente, sarebbe persino un bene.
Pasqualetti, nonostante abbia lavorato decenni come insegnante, mette in dubbio la capacità delle educatrici, arrivando a dire che, forse, la mancanza di progressi nei bambini è dovuta a un non proprio eccellente lavoro delle educatrici. L'assessora non sembra ricordare che il concetto di “progresso” è complesso in molti di questi casi e che, comunque, ogni progresso possibile richiede tempo e strumenti adeguati, e che la stabilità, nei casi più gravi, è persino un obiettivo. Inoltre, il ruolo dell’educatore non è sostituirsi agli insegnanti, ma concorrere all’autonomia e al benessere dei bambini e dell’intero gruppo classe. Infine, se come afferma l'assessora è sempre utile porre domande, non si capisce perché, in questo caso, riguardino solo i docenti e gli educatori invece che l’intero sistema.
Fonte: Buongiorno Empoli