Meyer: 'caso Carrai', interviene Giani: "Cercare una nuova figura. Non sta a me decidere"
A pochi mesi dal termine del mandato di Marco Carrai, presidente della Fondazione Meyer, si apre l'ipotesi di un cambio ai vertici. È questo quanto emerge dalle parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenuto sulla questione durante un'intervista a Novaradio.
Carrai, console onorario dello Stato d'Israele, era stato contestato nei mesi precedenti dai gruppi Pro-Palestina che richiedevano la sua rimozione dall'incarico e l'individuazione di un nome più appropriato. A tal proposito, Giani ha parlato di voler trovare una soluzione cercando "una figura che possa tranquillizzare rispetto al sentimento complessivo". Il candidato alle prossime elezioni regionali ha però ribadito che "non è una nomina che fa il presidente della Regione. Non è a me che deve essere rivolta questa richiesta".
Le reazioni dalla politica
Le parole di Giani hanno trovato eco positivo da parte delle associazioni e movimenti Pro-Gaza, ma anche da esponenti politici, tra cui il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, che condivide la volontà di non procedere al rinnovo di Carrai. L'esponente di Alleanza Verdi e Sinistra ribadisce che "in questo contesto resta difficile immaginarsi che Carrai prosegua il suo mandato".
A favore della decisione di non rinnovare l'incarico di Marco Carrai si è espresso anche il Movimento 5 Stelle. “La decisione di non rinnovare l’incarico di Marco Carrai alla presidenza della Fondazione Meyer è un passo fondamentale verso la coerenza etica e istituzionale - afferma Irene Galletti, presidente del gruppo M5S in Consiglio regionale e coordinatrice regionale. Questo risultato è frutto dell’impegno del Movimento 5 Stelle, della Tenda per la Palestina, delle associazioni, dei comitati e degli operatori del Meyer, che hanno denunciato con forza l’inopportunità di un console onorario di Israele, rappresentante di un governo sotto inchiesta presso la Corte Penale Internazionale per crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio, alla guida di un’eccellenza pediatrica dedicata alla tutela dell’infanzia”.
Ieri sera, Galletti e il parlamentare M5S Andrea Quartini hanno partecipato a Firenze alla commovente lettura dei nomi delle bambine e dei bambini palestinesi vittime dei crimini di guerra del governo Netanyahu, organizzata da Donne Insieme per la Pace. “Ascoltare quell’elenco straziante ci ha ricordato perché non possiamo restare in silenzio. La Toscana, terra di pace, deve essere un faro di coerenza etica. Continueremo a batterci per una regione che metta al centro i diritti umani e la giustizia”, conclude Galletti.
Di tutt'altro avviso è Sinistra Progetto Comune, che condanna l'indecisione del governo regionale: "Chi governa ammette di avere un ruolo nelle nomine, non ha senso aspettare: l'inopportunità è per il massacro in corso", afferma il consigliere comunale Dmitrij Palagi. Gli esponenti aggiungono che il Console onorario di Israele è una figura pubblica, con mandati elettorali e numerose nomine ancora attive, tra cui quella di presidente di Toscana Aeroporti. Per questo motivo ritengono necessario rivedere radicalmente il sistema di relazioni. Inoltre, richiedono la chiusura del Consolato onorario e la cessazione delle relazioni economiche con società, anche private, che supportano il Governo di Israele.
Contrari alle parole di Giani si dichiarano anche l'associazione fiorentina Amici di Israele. “La cosa che lascia attoniti – afferma il presidente dell’associazione, Kishore Bombaci – sono le parole espresse da Giani, secondo cui sarebbe opportuno nominare una figura che ‘possa tranquillizzare rispetto al sentimento complessivo’, lasciando intendere la necessità di prendere le distanze dallo Stato di Israele e di assecondare chi ha invocato la destituzione del Console Onorario di Israele dalla Fondazione per le sue posizioni sulla guerra in Medio Oriente. Tutto questo, come se Carrai fosse responsabile di quanto accade a Gaza”.
“Siamo evidentemente di fronte a un attacco personale reiterato nei confronti di Marco Carrai, colpito per l’esercizio della libertà di pensiero e non per specifiche responsabilità nella gestione della Fondazione Meyer. Spiace vedere che il presidente Giani presti il fianco a una simile campagna e strumentalizzazione. Crediamo e lo abbiamo detto più volte – continua Bombaci – che Carrai debba essere valutato per le sue capacità manageriali nella Fondazione e non per il ruolo di console onorario”.
“Non vi è alcun sentimento da ‘tranquillizzare’ se non un evidente antisemitismo che colpisce una figura rispettabile, che peraltro si è fatta parte attiva per l’accoglienza di tanti bambini palestinesi all’Ospedale Meyer. Siamo al corrente che il presidente della Regione non ha alcun potere sulla nomina del futuro direttore dell’ospedale – prosegue Bombaci – tuttavia turba la gravità delle affermazioni di Giani, che rischiano di fare da portavoce a frange estremistiche e di alimentare la demonizzazione di un’intera nazione, composta non solo dal governo ma anche da persone che spesso ne sono critiche”.
L’associazione fiorentina Amici di Israele chiede con fermezza che si ponga fine a questo attacco contro Marco Carrai, cui rinnova solidarietà e vicinanza, e che le istituzioni evitino dichiarazioni il cui effetto è solo quello di assecondare pulsioni pericolose e palesemente antisemite.
A farsi sentire con toni ancora più netti è Antonella Bundu, candidata Presidente della Giunta Regionale per Toscana Rossa. "Sorprende che ci sia chi si accontenta delle dichiarazioni di Giani. Il Consolato onorario deve essere chiuso e i rapporti economici con chi sostiene i crimini di Israele devono interrompersi subito", afferma.
Secondo Bundu, "Il massacro del popolo palestinese è in corso da anni. Aspettare la fine del mandato del Presidente della Fondazione Meyer per non rinnovargli l'incarico non è una soluzione, ma solo un modo per proteggere il campo larghissimo di Eugenio Giani. Ci sorprende che ci possa essere chi esprime soddisfazione. È un modo di fare politica che alimenta distanza dalla popolazione, che manifesta ogni giorno per una pace giusta e la solidarietà tra i popoli, mentre chi governa prova a fare accordi su nomi e incarichi".
"Il centrosinistra prova a cercare un equilibrio tra Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra, ma su temi così importanti, come quello di Israele, non c'è mediazione possibile. Il consolato onorario va chiuso. Il Presidente della Fondazione Meyer deve cessare il suo incarico immediatamente e Giani smentisce se stesso, confermando di avere un ruolo in questo tipo di scelte (se è vero che dipende da lui, in questi mesi è stato sicuramente responsabile dell'assenza di azioni adeguate). Ci schieriamo quindi dalla parte di chi non si accontenta delle parole ambivalenti del centrosinistra, ricordando che su questioni come questa per noi è fondamentale avere la massima chiarezza e per questo è nato il percorso di Toscana Rossa", conclude Bundu.
Netto dissenso espresso dal consigliere di Forza Italia Empoli Simone Campinoti: "Veramente incredibile come per motivi puramente elettorali e di consenso spicciolo, si cerchi in ogni modo di danneggiare una brava persona come Marco Carrai, che tanto si da da fare trovando anche tanti soldi per questa preziosa fondazione che ha saputo valorizzare. Ennesima conferma - scrive Campinoti sul suo profilo social - che in Toscana chi fa bene viene sacrificato senza problemi per ottenere due voti in più ma a danno di tutti, questa cosa è davvero folle e masochista, soprattutto incomprensibile... Anche perché conoscendolo non ci vuole molto a comprendere che Marco è un vero pacifista convinto e che anche in Israele, paese democratico diversamente dalla Palestina di Hamas, non sono tutti d'accordo con l'attuale politica del presidente e per le strade di Tel Aviv ci sono ampie manifestazioni, di dissenso, per cui mettere alla berlina tutti gli Israeliani è puro qualunquismo ideologico".
"È ufficialmente iniziata l'era delle epurazioni culturali della sinistra. Il governatore toscano Eugenio Giani, in ossequio all'alleanza con M5S e Avs e ai nuovi diktat della sinistra, ha infatti annunciato che Marco Carrai, presidente della Fondazione Meyer, non verrà rinnovato nel suo incarico, perché il 'sentimento complessivo' di non si sa bene chi, non gradisce più il dottor Carrai in quel ruolo. La sua 'colpa', infatti, è quella di essere console onorario di Israele. E noi che credevamo che il presidente di una fondazione ospedaliera dovesse essere giudicato in base alle sue capacità manageriali...". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "I vertici della Regione Toscana - accusa Stella - hanno lasciato al loro posto tutti i vertici delle società partecipate, nonostante risultati sul campo spesso negativi, per non dire disastrosi come nel caso delle Asl. Nessuno ha sollevato questioni, tranne che nel caso del dottor Carrai, che viene allontanato dal suo ruolo per motivi meramente ideologici, e viene punito perché console di Israele e non per demeriti manageriali alla Fondazione Meyer. Qui siamo di fronte a un attacco personale a Carrai, a un'opera di palese strumentalizzazione, visto che il console di Israele non rappresenta il governo di quel Paese, ma lo Stato ebraico".