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Alla mostra su Berlinguer anche i candidati presidente, da sinistra a destra

Giani: "Trasformato comunismo in contesto democrazia". Tomasi: "Personaggio di spessore morale". Bundu: "Giani e Tomasi non giochino sulla storia del comunismo italiano"

All'inaugurazione della mostra su Enrico Berlinguer, oggi a Firenze al Nelson Mandela Forum, presenti anche diversi candidati alle elezioni regionali. Tra loro il presidente uscente Eugenio Giani, in corsa per il secondo mandato, Alessandro Tomasi candidato per il centrodestra e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia e Antonella Bundu, candidata per Toscana Rossa.

L'esposizione, visitabile gratuitamente fino al 5 ottobre, ripercorre la vita, il pensiero politico e il lascito morale di Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984, e prima ancora militante e dirigente del suo partito.

Tomasi: "Personaggio di spessore morale, ha insegnato tanto"

"Sono venuto molto volentieri a rendere omaggio ad una persona, un personaggio importante, di uno spessore morale che ha insegnato tanto, anche se appartiene a una cultura politica diversa dalla mia" ha detto Tomasi. "Un conto è l'avversario, un conto è il rispetto, il dialogo". Sulla pace, tra i temi della mostra, Tomasi ha affermato che si tratta di "un messaggio universale e credo che questo Berlinguer l'abbia portato avanti con grandissima coerenza. Anche dalle citazioni, dai discorsi che sono stati fatti, naturalmente in un contesto storico completamente differente, traspare quanto siano attuali".

 

Giani: "Ha saputo trasformare comunismo in un contesto di democrazia e di confronto liberale"

Berlinguer è stato "uno straordinario personaggio, così carismatico, che nei 12 anni in cui ha guidato il Partito Comunista fino al momento della morte, ha saputo trasformare il pensiero e la cultura di quel movimento che raccoglieva tanti lavoratori, tanti cittadini portandolo in un contesto di democrazia e di confronto liberale nel nostro Paese. Una figura carismatica che ritroviamo su temi come la questione morale, come l'eurocomunismo, appunto, come il compromesso storico, una persona che se n'è andata troppo presto", così il presidente della Regione Eugenio Giani, candidato alle prossime regionali per il centrosinistra.

Sulla presenza di Tomasi "è positivo che vi sia, intorno a figure che hanno fatto la storia, un concordato rispetto da parte di tutti. Da parte di chi come me si sente interprete di quel pensiero, di quella cultura, nella evoluzione dei tempi di oggi e da parte di chi, in una dialettica democratica, sposa la posizione avversa. Avere rispetto istituzionale - ha detto chiudendo - è sempre stata per me una prerogativa". 

 

Bundu sugli altri candidati presenti: "Apparenza e comunicazione, noi prendiamo posto dell'alternativa"

"Ci saremo anche noi di Toscana Rossa oggi all'inaugurazione "I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer", a Firenze. Lo faremo nonostante in queste ore sia in corso la fase conclusiva della raccolta firme per tutte le 13 circoscrizioni della Regione" afferma Antonella Bundu in una nota. "Lo citiamo volutamente: la storia del movimento è fatta di una militanza generosa, a cui sono state chiamate le nostre organizzazioni e comunità in questa estate, per arrivare a 10.000 sottoscrizioni circa, oltre 700 per provincia, in media". Poi aggiunge, sulla presenza degli altri candidati: "Che ci fa il candidato sostenuto da Vannacci al Mandela? Lo sappiamo bene, vuole rassicurare l'elettorato moderato di non essere fascista. D'altronde c'è già il Governo Meloni, con La Russa e Fontana alla presidenza di Camera e Senato, non c'è da temere che l'identità di Fratelli d'Italia si disperda, anche nel provare a presentarsi come un Sindaco tra i sindaci. Però tra il pubblico vediamo anche un esponente di Casaggì. Non ci sono più limiti?

La storia di Giani è quella di un socialista, non di chi ha vissuto direttamente il PCI, che pure ha avuto tante fasi diverse e che non è patrimonio esclusivo della nostra parte, né di una parte in particolare. Ma ci dica, cosa eredita da quella storia? - prosegue la candidata - Quale lezione per la futura Toscana? Quale ruolo per i lavoratori e le lavoratrici della Regione? Quale protagonismo di chi vive del proprio salario, rispetto ai grandi gruppi internazionali e alla speculazione finanziaria che si appropria delle nostre Città? La memoria e la storia sono cose importanti, diverse tra loro. Per noi servono per ricordare che la storia non è già scritta, che la politica può essere radicalità delle proposte e intransigenza morale. Se diventa solo apparenza e comunicazione, se Giani e Tomasi fanno a gara a chi si assomiglia di più, noi volentieri prenderemo il posto della reale alternativa a un sistema che lascia sempre più le persone da sole, se non hanno reti personali a cui appoggiarsi".

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