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Liceo Marconi San Miniato, Guazzini (Misto): "Spreco di denaro e provvisorietà infinita”

Si torna a parlare del futuro del Liceo 'Marconi' di San Miniato. A intervenire sul tema è Manola Guazzini, consigliera del gruppo Misto, che in una nota critica la gestione della vicenda legata alla sede scolastica. Secondo Guazzini, i ritardi nell’ampliamento degli spazi a La Scala – con la Provincia che continua a pagare un affitto – e l’incertezza sulla realizzazione della sede definitiva a Ponte a Egola rappresentano “un modo sicuro per sprecare denaro pubblico e per tarpare le potenzialità di sviluppo di una scuola importante”.

La nota di Guazzini

Per quanto riguarda la scuola a San Miniato niente è più definitivo del provvisorio e niente è più ipotetico del definitivo.
Si legge oggi su un quotidiano locale che i nuovi spazi previsti alla sede del Liceo Marconi, attualmente ( e sicuramente per un periodo medio-lungo) collocato a La Scala, in locali per cui la Provincia deve pagare un affitto) non solo non sono ancora pronti, ma “restano ancora da affidare i lavori”. E solo con l'ottimismo della volontà, non certo col realismo dell'intelligenza, Giglioli di sente di escludere che si vada direttamente ( se tutto va bene) all'anno scolastico 2026-2027. Ovviamente si butta la responsabilità sulla Provincia, ma la Provincia non è un parente alla lontana: è un ente di secondo grado, emanamzione anche del Comune di San Miniato.

Si è discusso pochi mesi fa, sulla base di una nostra interpellanza, della situazione del Liceo Marconi. Era venuto fuori che la Provincia, prima di procedere all'affitto di un ulteriore edificio appartenente alla stessa proprietà dove realizzare questo ampliamento aveva voluto assicurarsi dell'idoneità dei locali a uso scolastico (e meno male: ci mancherebbe solo una seconda situazione “Liceo all'Interporto di San Donato!), e ciò aveva prolungato i tempi.

Che perciò l'ampliamento non ci sarebbe stato per l'inizio del 2025-26 si sapeva, ma ci era stato detto che i tecnici della provincia prospettavano di ricavare 2 aule nell'edificio già occupato. Cioè una situazione di provvisorietà al quadrato, a scapito dei necessari spazi comuni. Ma anche di questo non viene detto più nulla.

Siccome all' ipotesi di realizzare la sede definitiva della scuola nell'area del distributore tra Molino d'Egola e Ponte a Egola, non corrisponde dopo due anni dalla sua formulazione uno straccio di cose che si possano dire fatte e nemmeno progettate; ed è chiaro a tutti che quell'ipotesi richiederebbe comunque il consumo di un suolo attualmente libero e la realizzazione di una scuola in prossimità dell'Egola e in presenza di una viabilità problematica, e avrebbe un costo altissimo, la si può mettere come ci pare: ma il fatto che intanto si spendano (e male) molti soldi a La Scala vuol dire che si pensa che quella rimarrà la sede del Liceo Marconi quanto meno in una prospettiva non di anni ma di decenni.
E allora perché mantenere una situazione di precarietà e di provvisorietà, e non puntare invece a un consolidamento di quella sede attraverso un progetto dotato di tutto il necessario respiro? Oppure scegliere un'ipotesi diversa, ma che abbia meno controindicazioni di quella individuata a Ponte a Egola, e che si possa prospettare come fattibile in tempi non troppo futuribili?

Mantenere questa divaricazione tra un provvisorio su cui si deve investire, perché costretti, e lo si fa sempre male e tardi, e un definitivo che non arriverà mai, è un modo sicuro per sprecare denaro pubblico e per tarpare le potenzialità di sviluppo di una scuola importante.

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