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Livorno, cambio al vertice della 2ª Brigata Mobile dei Carabinieri

Si è svolta nel cortile della caserma “Gen. D. Giuseppe Amico” la cerimonia di cambio del comando della 2ª Brigata Mobile dei Carabinieri, alla presenza del Generale di Divisione Stefano Iasson, comandante della Divisione Unità Mobili dell’Arma, e delle autorità civili e militari locali.

Dopo due anni alla guida del reparto, il Generale di Brigata Gianluca Feroce ha ceduto l’incarico al collega Generale di Brigata Marco Carletti.

Il profilo del Generale Feroce

Originario di Roma, 56 anni, Feroce ha ricoperto incarichi di primo piano: comandante provinciale di Genova, capo ufficio al Comando Generale, comandante del GIS e del 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”. Ha partecipato a missioni in Bosnia Erzegovina, Kosovo e Afghanistan, guidando la Brigata in un periodo segnato da un contesto geopolitico internazionale complesso. Ora assumerà il prestigioso incarico di Comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise.

Il ritorno del Generale Carletti

Il successore, Marco Carletti, 52 anni, originario di Ancona, non è nuovo a Livorno. Proprio qui, da giovane tenente, aveva prestato servizio nel “Tuscania”, per poi intraprendere una carriera che lo ha visto al vertice del Gruppo di Intervento Speciale (GIS), oltre che capo ufficio al Comando Generale e comandante provinciale a Messina. Con il nuovo incarico torna quindi a guidare la Brigata che comprende anche i reparti speciali da lui già diretti.

La 2ª Brigata Mobile

Costituita a Livorno il 15 settembre 2001, la Brigata è lo strumento dell’Arma deputato a garantire la formazione, il sostegno logistico e l’impiego delle unità destinate alle missioni all’estero. Ha una duplice natura: forza di polizia ad ordinamento militare e unità capace di operare in scenari di stabilizzazione internazionale.

I compiti principali comprendono:

I reparti della Brigata

Alla 2ª Brigata Mobile fanno capo alcuni dei reparti d’élite più noti dell’Arma:

La cerimonia ha sottolineato la continuità della missione della Brigata, che resta un pilastro dell’Arma sia sul fronte internazionale che in quello interno, capace di unire tradizione e specializzazione operativa.

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