Incudine e martello: fabbri in piazza per realizzare il monumento a Giuseppe Gori
Un fine settimana a forgiare il monumento a Giuseppe Gori. E’ quanto faranno i “Fabbri dell’anima” provenienti da tutta Italia, coordinati da Massimiliano Benvenuti, campione del mondo di forgiatura nel 2012 e già autore, tra gli altri, del monumento al tartufaio e al tartufo più grande del mondo a San Miniato e del monumento a Francesco Sforza a Cigoli.
La forgiatura del monumento a Gori inizierà in piazza Ludovico Cardi a Cigoli a partire dal primo pomeriggio di sabato 20 settembre e proseguirà per tutta la sera e la mattina di domenica 21. Un vero spettacolo a cui tutti sono invitati in cui l’arte antica della forgiatura diventa forma attraverso la battitura del ferro e a cui il lavoro e l’abilità dei forgiatori conferisce dettagli e particolari. Una volta che sono state forgiate dal vivo le varie parti del monumento ci sarà intorno alle 12,00 l’assemblaggio. Già da alcune settimane i fabbri stanno studiando la realizzazione. Si sono ritrovati più volte e a Stia in occasione del recente campionato mondiale di forgiatura, hanno discusso su come suddividere le varie parti della lavorazione e adattare il disegno alla tecnica di realizzazione.


Il monumento a Giuseppe Gori viene realizzato sulla base dei disegni realizzati dalla pittrice Alma Francesca e rappresenta Gori al lavoro al suo banco da calzolaio (l’originale si trova al Museo della Memoria a San Miniato) e sullo sfondo una grata che richiama e simboleggia la sua lunga prigionia a cui fu sottoposto per la manifestazione dei suoi ideali. Alma Francesca dopo aver realizzato e proposto nei mesi scorsi i bozzetti preparatori che sono stati discussi con il gruppo di lavoro, ha sviluppato a grandezza naturale le diverse parti del monumento (frontale, laterale e retro) in modo da fornire una traccia dettagliata ai fabbri, ma anche per rendere partecipi tutti coloro che assisteranno alla forgiatura dal vivo, del punto di arrivo dell’opera.


I disegni saranno infatti esposti al pubblico e in evidenza durante i lavori in piazza Ludovico Cardi. Giuseppe Gori, calzolaio, partigiano, patriota e poeta, più di tutti incarna il Valdarno degli anni della Resistenza. Di umili origini, fu il capo dell’antifascismo locale nella seconda metà del Ventennio; arrestato alla fine degli anni Trenta e condannato a 25 anni di carcere, in prigione si dedicò allo studio e scrisse molte poesie in italiano e in francese, ammalandosi gravemente di tisi a seguito delle condizioni carcerarie. Scarcerato dopo l’8 settembre e tornato a Cigoli, dove organizzò la Resistenza, morì il 4 giugno 1945 in seguito all’aggravarsi della malattia. Una vicenda umana e politica da sempre
riconosciuta dalla comunità cigolese.



In occasione della realizzazione del monumento, il comitato nazionale Giuseppe Gori ha organizzato un pranzo per domenica 21 settembre con i forgiatori, aperto a tutti, di raccolta fondi per le spese vive necessarie alla sua realizzazione, presso il circolo Arci di Cigoli con un menu composto da antipasto toscano, polenta di stagione con tre condimenti a scelta, braciole alla contadina con fagioli, cantuccini con vinsanto (euro 20,00 prenotazioni al 347 5079284, Cristina) in collaborazione con la sezione soci Coop Valdarno Inferiore di Unicoop Firenze.
Intanto sarà visitabile nel fine settimana, per l’ultima volta, nell’oratorio di San Rocco la mostra “Resistenza”. In essa sono rappresentati in pittura tanti modi di fare resistenza al di là della provenienza e dell’estrazione con la proposizione anche di alcuni personaggi noti e in dialogo con le scene della vita di Giuseppe Gori. Insieme a Gori troviamo, tra gli altri, Sandro Pertini, Gino Bartali, Carlo Angela, Anna Maria Ichino, Aurelio Giussani, Teresa Mattei, Teresio Olivelli, Giuseppe Dani, Liliana Benvenuti, Iris Origo, Zarko Dolinar, M.Helena Friedlander, Bruno Buozzi, Fratelli Cervi, Bruno Neri, Pietro Bucalossi.
Fonte: Ufficio Stampa