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Padule di Fucecchio: lettera aperta dei comitati ambientalisti ai candidati regionali

"Gentili candidati,

vorremmo richiamare la vostra attenzione su una questione complessa che necessita attenzione da parte di tutti coloro che tengono alla tutela del Padule ed in primo luogo a voi che siete chiamati a rappresentare la cittadinanza in Consiglio Regionale.

Data l’obiettiva complessità della questione, che riguarda aspetti tecnici della gestione degli habitat palustri, non siamo sicuri che il vostro sostegno alle istanze espresse da alcune associazioni di proprietari e cacciatori in un documento che titola “Il Padule che vogliamo” (sulla base del quale si stanno raccogliendo firme), sia fondato su un’adeguata conoscenza della questione. Temiamo inoltre che non sia stato colto il punto di vista, del tutto settoriale, degli estensori del documento.

Ricordiamo che il Padule di Fucecchio è una zona umida di elevato valore naturalistico, inserita fra le aree strategiche per la tutela della biodiversità a livello europeo e prossima ad essere inclusa nella lista Ramsar delle zone umide di importanza internazionale. In quanto tale, la gestione dei suoi habitat deve avvenire sulla base di rigorosi criteri tecnico scientifici.

Ricordiamo anche che il canneto a Phragmites australis costituisce un habitat in declino a livello europeo e di cruciale importanza per numerose specie di uccelli, fra cui alcune in forte diminuzione. A questo proposito ricordiamo che, per effetto di un taglio estensivo di canneto nell’Area Righetti, effettuato nel 2020, sono scomparse le ultime coppie nidificanti di Salciaiola, un passeriforme del canneto
incluso fra le specie in pericolo nella “red list” degli uccelli nidificanti in Italia, di cui esistevano in Toscana due sole popolazioni riproduttive (Lago di Massaciuccoli e Padule di Fucecchio). In tale caso l’intervento, considerato evidentemente per qualche motivo “utile”, determinò un grave danno ambientale, e fu effettuato, probabilmente per ignoranza, nonostante che questo piccolo uccello rappresentasse uno degli obiettivi di conservazione più importanti in quel settore della Riserva Naturale.

Anche le argomentazioni relative a criteri di sicurezza idraulica appaiono molto spesso strumentali, finalizzate di fatto a rimuovere le norme che la regione Toscana ha inserito in un disciplinare tecnico di intervento recentemente approvato, volto ad evitare che lo sfalcio periodico delle sponde, e più in generale della vegetazione palustre, si trasformi ogni volta in un azzeramento delle comunità di piante ed animali che vi si trovano.

La “crociata” condotta ormai da decenni da associazioni di proprietari e venatorie in realtà mira ad un uso del Padule per scopi venatori, in quanto ampi specchi d’acqua ininterrotti sono più favorevoli alla caccia degli anatidi.

Se i desiderata della compagine venatoria - espressione di interessi del tutto particolari di una esigua minoranza di cittadini - sono legittimi, ci si aspetta che coloro che sono chiamati a rappresentare gli interessi pubblici, prima di schierarsi, si informino in modo adeguato (a partire dalle priorità gestionali che discendono da normative europee, nazionali e regionali, per finire con le pratiche di buona gestione della vegetazione e delle acque).

Siamo infatti certi che, una volta al corrente di tutti gli elementi in gioco in un quadro che, come abbiamo premesso, è piuttosto complesso, gli aspiranti amministratori regionali possano meglio valutare e sostenere politiche di gestione effettivamente mirate alla tutela degli habitat e della biodiversità, in una fase cruciale della storia in cui, grazie al nuovo Regolamento Ue 2024/1991 (la cosiddetta Nature Restoration Law), il ripristino degli ecosistemi è diventato impegno vincolante per gli stati membri, che, di concerto con le Regioni, saranno tenuti a realizzare il “Piano Nazionale di Ripristino” entro il 30 settembre 2026.

Vi invitiamo pertanto ad approfondire l’argomento consultando anche le figure qualificate che negli anni, per conto delle pubbliche amministrazioni, si sono realmente occupate della tutela della biodiversità di quest’area. Siamo certi infatti che non sia vostra intenzione barattare per pochi voti la protezione di un ambiente così prezioso, sia dal punto di vista naturalistico-ambientale che storico-culturale, come il Padule di Fucecchio.

Le sottoscritte associazioni si rendono disponibili fin da ora a promuovere incontri pubblici o di carattere tecnico in presenza di esperti qualificati".

Italia Nostra Valdinievole
Italia Nostra Medio Valdarno
Legambiente Pistoia-Valdinievole
Legambiente Empolese Valdelsa
Lipu Sezione Pistoia
WWF Delegazione Toscana
Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità

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