Regionali, Tomasi: "Vannacci parli di sanità. Cpr? Ecco perché serve"
Alessandro Tomasi (foto gonews.it)
Per Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra alla Regione Toscana, "l'accoglienza dei migranti deve essere necessariamente diffusa" sul territorio ma ci sono "piccole percentuali di persone che non vogliono integrarsi o che commettono gravi reati" per cui "serve" il Cpr perché "devono essere in qualche modo rimpatriate".
Tomasi ne ha parlato a Controradio e ha detto che da sindaco di Pistoia ha cercato "di aumentare più di tutti è stato il sistema Sai, che è un sistema che funziona, che garantisce l'integrazione più del sistema Cas che non condivido e che ha visto nel tempo tutte le sue lacune. Certo, richiede qualche risorsa in più: ma nel sistema Sai si può anche intervenire, per esempio alcune associazioni di categoria hanno cercato lì, prendendo i ragazzi, le donne, facendo loro formazione, per inserirli nel mondo del lavoro".
Per Tomasi le persone fermate in Toscana vengono "portate nei Cpr, paradossalmente in Cpr che non conosciamo, forse al Sud e a volte in Sardegna e per portarli ogni giorno partono decine di pattuglie dalla Toscana impegnando gli uomini e le donne delle forze dell'ordine fuori regione, e quindi privando la Toscana del presidio delle forze dell'ordine per giorni interi. Ecco perché serve".
Al candidato è stato chiesto cosa pensa del vicesegretario della Lega Roberto Vannacci, coordinatore della campagna elettorale del partito in Toscana, che citato la X Mas di recente: "Io ritengo si debba parlare di sanità, gli suggerirei di parlare di sanità, credo lo faccia o lo farà nei comizi".
"Il 12 e 13 ottobre - ha continuato il sindaco pistoiese - si decide che sanità si vuole, che sistema di raccolta dei rifiuti si vuole, che sviluppo economico si vuole, che si fa dei giovani della Toscana, e tutti gli argomenti che sono fuori da questi temi rischiano di far distrarre le persone. Noi dobbiamo far capire alla gente che il 12 e il 13 ottobre si vota, cosa importante, la partecipazione è importante e quello che accadrà dopo tocca la propria vita. Quindi parliamo di cose concrete".
E cosa si deve fare per la sanità? "Intervenire con scelte strategiche a lungo raggio, se no crolla il sistema. C'è mancanza di personale, c'è una disaffezione del personale rispetto al sistema, basta parlare con i medici, non solo del pronto soccorso, ma anche in un corridoio di un ospedale. Sintomi che non si possono negare, e che vanno affrontati con determinazione". Secondo Tomasi "ci sono sprechi enormi che possono essere risparmiati, non per tagliare, ma per dare migliori servizi".