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La sindaca Funaro sul Disability Pride: “Attenzione a 360 gradi per tutte le disabilità, non solo quelle visibili”

Sara Funaro

Firenze si conferma città attenta e sensibile al tema dell’inclusione, scegliendo di lanciare un messaggio forte e chiaro in occasione del Disability Pride, la manifestazione che oggi ha colorato le strade del centro. Il corteo è partito da piazza Santa Maria Novella per arrivare fino a piazza Duomo, cuore pulsante di una giornata dedicata ai diritti delle persone con disabilità e alla lotta contro ogni tipo di barriera, fisica e culturale.

“Firenze vuole mandare un messaggio di attenzione alle disabilità, di attenzione a 360 gradi, per lavorare per abbattere tutte le barriere, non solo quelle architettoniche, ma anche le barriere simboliche” – ha dichiarato la sindaca Sara Funaro all’avvio dell’iniziativa. Parole che sottolineano la volontà dell’amministrazione di promuovere una città più accessibile e inclusiva per tutti.

La sindaca ha voluto dare voce alle tante associazioni e realtà del territorio che ogni giorno si impegnano per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. “Vogliamo dare voce alle tante realtà, alle tante associazioni che fanno un lavoro straordinario sui nostri territori – ha aggiunto Funaro – e dire che noi come istituzione ci siamo per lavorare insieme. Lo facciamo con la nostra consulta, lo facciamo con i nostri consiglieri, abbiamo la nostra consigliera Michela Monaco che quotidianamente porta avanti battaglie importanti. Lo faremo, e l’abbiamo inserito all’interno del Dup con l’ufficio speciale per le barriere architettoniche”.

Non mancano, però, richieste di maggiore attenzione da parte di tutte le istituzioni, soprattutto sul fronte delle risorse economiche. “Chiediamo a tutti i livelli istituzionali, a partire dal governo, di avere sempre più attenzione, soprattutto con i fondi – ha sottolineato Funaro –. Lo abbiamo visto con la scuola, come sindaci abbiamo chiesto più fondi per il sostegno all’interno delle scuole, ai nostri ragazzi, e lo chiediamo con tutte quelle politiche di inclusione, che non vuol dire solo avere servizi, ma vuol dire anche avere accesso alla cultura, allo sport e a tutte le opportunità della vita”.

Il Disability Pride, dunque, non è solo una festa ma una chiamata collettiva all’azione: Firenze intende continuare a essere un esempio nazionale nel promuovere l’inclusione, abbattendo ogni ostacolo – visibile o invisibile – che limita la piena partecipazione alla vita della comunità.

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