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Sentenza Imu a San Miniato, la controversia si chiude positivamente per il Comune

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Sul contenzioso di natura fiscale che ha visto il Comune contrapposto ad alcuni privati relativo al valore da attribuire ad alcuni terreni edificabili soggetti a Imu, interviene l'amministrazione comunale facendo chiarezza. I contribuenti coinvolti nel procedimento avevano ricevuto un avviso di accertamento da parte del Comune nell’ambito dell’attività ordinaria di recupero dell’evasione tributaria, poiché non avevano mai presentato alcuna dichiarazione né versato imposte a titolo di IMU su terreni classificati come edificabili. È importante ricordare che, per legge, il contribuente che non intenda utilizzare i valori stabiliti da atti ufficiali è tenuto a presentare apposita dichiarazione IMU, cosa che in questo caso non è avvenuta. Proprio l’assenza di tale dichiarazione ha portato alla soccombenza dei contribuenti nel primo grado di giudizio, con addebito delle spese legali.
L’ufficio tributi non ha il potere discrezionale di "attribuire un valore" ai terreni: la determinazione dell’imponibile segue parametri stabiliti e, nei casi di contenzioso, è affidata alla valutazione di periti nominati dal tribunale. Nel caso specifico, il valore è stato rivisto in seguito alla perizia tecnica disposta dalla Corte, alla quale l’Ente si è adeguato, rideterminando l’importo dell’accertamento, ma non annullandolo.
Il giudice ha riconosciuto l’approccio collaborativo del Comune, tanto da non addebitargli le spese processuali richieste dalla controparte; il debito riconosciuto dal consiglio comunale, al quale la Lega fa riferimento, è esclusivamente la quota delle spese di perizia, che sono state in parte addebitate anche al contribuente che ha già provveduto al pagamento dell’imposta secondo il nuovo valore stabilito dal tribunale, a conferma della fondatezza della richiesta originaria, pur ricalibrata in sede giudiziaria.
L'azione di recupero crediti messa in piedi dall'amministrazione comunale è massiccia ed efficace, come testimoniano i dati statistici alla mano: per quanto riguarda l'Imu, dal 2020 ad oggi sono stati notificati 15.391 avvisi di accertamento, per un valore complessivo di 12.144.000 euro, dei quali ad oggi ne sono stati riscossi 6.400.000 euro, con 443.000 rateizzazioni da riscuotere, e 1.423.000 euro di avvisi non pagati sono relativi ad atti emessi nei confronti di società fallite. Tutti gli avvisi scaduti prima del 31.12.2024, non riscossi, sono stati avviati alla riscossione coattiva; in media il valore degli avvisi emessi e riscossi annualmente si aggira intorno a 1 milione di euro. Per quanto riguarda la Tari, dal 1 gennaio 2020 sono stati emessi 3.033 accertamenti per infedele o omessa dichiarazione, per un importo complessivo di 4.755.000 euro; di questi 2.315.000 euro sono stati pagati e in corso ci sono ancora 268.000 rate da riscuotere (per la parte rimanente è stata avviata la riscossione coatta). Questo ha permesso all'amministrazione comunale di ridurre le tariffe delle utenze non domestiche, rispetto all’anno 2019, di circa il 12%, a fronte dell’aumento del costo del servizio di igiene urbana del 35%, dato che le superfici messe a ruolo sono aumentate del 31,80%.
Alla luce di questi numeri, dell'esito della controversia e considerando che dall’anno 2020 ad oggi su oltre 15.000 avvisi di accertamento IMU emessi i ricorsi presentati e depositati in giudizio sono stati 68, di cui 39 vinti, 18 estinti per cessata materia del contendere, 2 persi e 9 ancora da discutere, appare improprio parlare di atteggiamenti vessatori da parte del Comune, che ha agito nel pieno rispetto della normativa vigente, della trasparenza amministrativa e nell’interesse dell’equità fiscale.

Fonte: Comune di San Miniato - Ufficio stampa

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