Il senatore Maurizio Gasparri a Radio Lady: "Toscana difficile da conquistare. Ma nessuna elezione è persa in partenza"
È stato ospite negli studi di Radio Lady il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, arrivato anche a Empoli durante la partecipazione a più eventi in Toscana. L'intervista si è concentrata sulle ormai imminenti elezioni regionali di domenica 12 e lunedì 13 ottobre 2025, quando le toscane e i toscani saranno chiamati ad esprimere il proprio voto per il presidente e il Consiglio regionale.
Nel momento dell'attesa per la Toscana, altre regioni hanno già chiuso le urne come Marche, il 28 e 29 settembre, e quelle ancora più recenti della Calabria appena concluse del 5 e 6 ottobre 2025. In entrambe le regioni ha vinto il centrodestra. Partendo da questo, il senatore Gasparri ai microfoni di Radio Lady intervistato da Irene Rossi ha dato il suo punto di vista sulla Toscana ma non solo: oltre i confini regionali, è stato affrontato anche il tema della questione israelo-palestinese e delle proteste che animano l'opinione pubblica.
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La Toscana è una regione storicamente rossa. Quali sono le sue previsioni per queste elezioni?
"La Toscana noi non la sottovalutiamo" risponde il senatore Gasparri. "Sappiamo bene che è una regione difficile da conquistare. Tuttavia siamo consapevoli di avere sindaci di centrodestra a Massa, a Pistoia, a Lucca, a Pisa, ad Arezzo, a Grosseto, a Siena e abbiamo governato anche altre città. Ovviamente la provincia di Firenze è un po’ il bastione. Ma non esiste nessuna elezione persa in partenza: Tomasi (candidato per il centrodestra in Toscana Ndr) è un sindaco, eletto e rieletto. Forza Italia è in campo con la convinzione di potercela giocare. Il presidente uscente del Pd ha dovuto fare accordi con i grillini, aprire questo discorso del reddito di cittadinanza. Questa è una regione dove ci sono tante medie e piccole imprese, l'agroalimentare, il turismo, c’è tanta imprenditoria" aggiunge, "qui va sviluppata l'impresa, l'economia produttiva per rispettare chi investe e creare lavoro stabile, non elemosina. Noi vogliamo evitare uno sbilanciamento a sinistra del governo della Toscana, verso una forma di assistenzialismo che poi costa, si prendono soldi dalle tasche di chi produce e lavora. Quindi, come Forza Italia, ci proponiamo come baluardo a difesa di un’economia produttiva che in questa regione meriterebbe una rappresentanza migliore di quella di un Pd che si inchina ai grillini, che questa è stata un po’ la novità".
Sul campo largo, pensa che a livello nazionale potrebbe replicarsi?
"Penso che si metteranno d’accordo in vista delle prossime elezioni del 2027. Nonostante questo però perderanno. Perché alcuni, tipo Azione di Calenda che non sono d’accordo, si staccano. E poi molti elettori non approvano questa estremizzazione del Pd e della sinistra guidata dal Schlein che con Fratoianni, Bonelli, Conte e i grillini si sposta troppo a sinistra. L’Italia ha un’anima moderata, un’anima del fare. Quindi penso che si metteranno tutti insieme ma che questo sposterà degli elettori più maturi, più desiderosi di stabilità di governabilità verso il centrodestra". A parlare comunque, secondo Gasparri, "saranno i fatti: ogni prova democratica si gioca partendo da zero, noi rispettiamo tutti. Però speriamo che il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni completi la legislatura, anche con il contributo che sta dando Tajani di Forza Italia" e dopo "che si possa governare altri cinque anni".
Come ha visto la reazione di Israele alla Global Sumud Flotilla?
"Parlano di un atteggiamento duro proprio perché per fortuna non hanno potuto parlare di aggressioni fisiche o situazioni violente" afferma sugli attivisti che hanno fatto ritorno. "Il governo italiano ha vigilato per quello che si poteva: lì è in corso una guerra, abbiamo a che fare con interlocutori difficili. Pur non condividendo il rischio che si sono assunte queste persone, tant’è che gli aiuti erano pochi, chi dice scarsi, potevano arrivare a destinazione attraverso la chiesa, proposta che aveva fatto prima Tajani, poi la Meloni, poi Mattarella. La verità è che le persone sono state rimandate subito in Italia. Mi ha molto meravigliato che i quattro parlamentari, invece di rifiutarsi di partire per primi, avrebbero dovuto dire da persone rappresentative, tutelate anche dal loro ruolo, prima aspettiamo qui che l’ultimo dei volontari parta e poi partiamo noi, così si dovrebbe fare. Invece come Schettino, che scese dalla nave, prima sono scappati loro con un volo arrivato in Italia accolti da amici, parenti. Sembravano calciatori che tornavano da una trasferta vittoriosa, non mi sono sembrati né torturati né vessati" aggiunge Gasparri, "mi ha molto meravigliato che personaggi più in vista se ne siano andati prima. Io sarei rimasto là, ad attendere che tutti fossero andati via".
E su Gaza precisa: "Condanniamo quell’eccidio. Vogliamo che il piano di pace prenda corpo. Ma vorrei capire perché Hamas non ha ancora liberato i pochi ostaggi rimasti in vita".
Sul piano di pace, quale pensa che sarà l'evoluzione?
"Io spero che vada bene, però non ho nessuna ragione per essere acriticamente ottimista". E ancora: "Mi auguro che questo piano funzioni ma mi metto di fronte alla storia. Ci sono stati secoli di carneficine. Mi auguro che sia la nostra generazione quella che veda la fine di questa storia. Lo spero".
C'è stata grande partecipazione dell’opinione pubblica a questa causa, a sostegno della Flotilla. Come valuta questo coinvolgimento?
"Le immagini di bambini morti, di un popolo in fuga, scuotono le coscienze di chiunque. È chiaro che quelle immagini tragiche fanno partecipare. Gli israeliani non hanno voluto mostrare molte immagini crude del 7 ottobre 2023, in cui persone furono bruciate vive, anche bambini. Diciamo che l’orrore dei morti suscita una partecipazione popolare che non va sottovalutata. Dopodiché, accanto a migliaia di persone democratiche indignate, abbiamo però in ognuna di queste manifestazioni quelli che sfasciano le vetrine, incendiano le macchine della polizia, quelli che hanno addirittura imbrattato la statua del Papa. Credo che non si deve sottovalutare la partecipazione popolare, bisogna stroncare la strage. Però quelli che domani (oggi Ndr) volevano celebrare il 7 ottobre, anniversario della strage, con una manifestazione, spero che non ci sia… ho letto che il prefetto di Bologna l’ha vietata".
Per Gasparri chi organizza le manifestazioni "dovrebbe far scendere gli striscioni che inneggiavano al 7 ottobre che c'erano a Roma. C’è un atteggiamento da alcuni ambienti in cui non si prende distanza a sufficienza. Dopodiché il modo democratico (di manifestare Ndr) va rispettato".
