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'Le materie prendono forma e vita': cinque maestri in mostra alla Fornace Pasquinucci

Cinque artisti trasformano legno, marmo, mosaico e ceramica in un viaggio sensoriale tra forma, spirito e natura

La mostra del mese di ottobre, presentata dal Gruppo Culturale Fornace Pasquinucci, nei locali della Ex Fornace Pasquinucci a Capraia F.na (FI), in Piazza Dori snc, si intitola “Le materie prendono forma e vita” ed è curata dal Consigliere del Gruppo, il critico d’arte Claudio Roghi. L’inaugurazione si terrà sabato 11 ottobre alle ore 17.30.

Si tratta di una mostra di arte visiva che riunisce opere di scultura, installazione, mosaico, ceramica e pittura. Cinque Maestri eccellenti, provenienti da diverse regioni d’Italia, danno vita a un percorso sensoriale e spirituale in cui la materia si anima e racconta.

"… In questa mostra le materie non sono soltanto esposte: pulsano con un cuore proprio. Attraverso le mani degli artisti – dal marmo eterno al legno sussurrante, dal mosaico luminoso alla ceramica effimera – scopriamo che l’arte non è finzione, ma un ponte ardente tra il tangibile e l’invisibile, un invito a sentire il mondo con una nuova intensità…" (estratto dalle recensioni critiche di Claudio Roghi).

Tamara Merlini (Gemona del Friuli, 1989) unisce la tradizione musiva di Spilimbergo a quella ceramica di Montelupo Fiorentino. Nei suoi mosaici e nelle sue ceramiche la materia respira, si fa poesia e meditazione; tecnica e sensibilità si fondono in un’esperienza che avvolge e trasforma.

Rinaldo “Reinhold” Cigolla (Vigo di Fassa, 1934–2020) è stato uno scultore che ha infuso nel legno, nel marmo e nel bronzo il fuoco del mito e della memoria. Le sue opere, radicate nella tradizione ladina e nelle leggende dolomitiche, custodiscono il respiro selvaggio della montagna, in eterno equilibrio tra sacro e profano.

Lido Pinochi (Pieve a Nievole, PT) unisce pittura e scultura in una ricerca ipnotica, sospesa fra la ruvidezza della materia e la vastità della visione. Marmo, creta e legno diventano rivelazioni: figure che emergono come epifanie, sussurrando segreti sepolti. Le sue ceramiche, tra lucentezza e opacità, evocano mondi organici e cosmici; le sue pitture, dai colori intensi e dalle figure scomposte, spalancano paesaggi interiori.

Sedicente Moradi (Firenze, 1980), al secolo Lorenzo Moradi, fonde tradizione e ribellione in un turbine di passione. La sua arte nasce dal legno raccolto lungo i fiumi e le strade, come un grido
della terra ferita. Rami, radici e tronchi si metamorfosano in creature ibride, tra il fascino delle fiabe e l’inquietudine del contemporaneo. Le sue installazioni, spesso partecipative, trasmettono un messaggio ecologico sul riuso e la fragilità della materia: un invito a riscoprire la bellezza vulnerabile del mondo.

Angelo Bonanomi (Lecco, 1951) ha elevato il legno – e con esso le altre materie – a linguaggio universale. Totem, corpi essenziali, semi e foglie si ergono come archetipi eterni di rinascita. Bonanomi non domina la materia: la ascolta, la accompagna con umiltà nel suo viaggio, trasformandola in respiro e simbolo di una vita che vibra all’unisono con la nostra.

Nel contesto della mostra, sabato 18 ottobre alle ore 18.00 verrà presentato il libro “Luce” di Clarissa Gori.

La mostra gode del Patrocinio del Comune di Capraia e Limite e sarà visitabile fino al 26 ottobre, con apertura dal giovedì alla domenica, dalle 17.00 alle 19.00.

Fonte: Ufficio stampa

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