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Preferenze, voto disgiunto, seggi: come funzionano le elezioni regionali in Toscana

Uomini e donne sopra i diciotto anni d'età sono chiamati alle urne in Toscana per eleggere come presidente uno tra Antonella Bundu, Eugenio Giani e Alessandro Tomasi. Si vota per presidente e consiglieri regionali domenica 12 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 13 ottobre dalle 7 alle 15. Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del lunedì.

All’ultima revisione a fine settembre erano 3.007.106 gli elettori iscritti nelle liste (quasi ventiduemila in più rispetto a cinque anni fa), tra cui oltre diciassettimila diciottenni e 203 mila toscani residenti all’estero e iscritti all’Aire (203.242 per la precisione al 30 giugno scorso, pari al 6,75 per cento dell’intero elettorato).

Le sezioni elettorali sono 3922 in tutta la Toscana: lì presidenti, segretari e scrutatori, che sono oltre ventitremila, saranno comunque al lavoro fin da sabato, per autenticare le schede e attrezzare i seggi.

Chi sono i candidati

Antonella Bundu, fiorentina classe 1969, candidata per Toscana Rossa, formazione di sinistra.
Eugenio Giani, fiorentino classe 1959, candidato per il campo largo di centrosinistra, presidente uscente.
Alessandro Tomasi, pistoiese classe 1979, candidato per il centrodestra, attuale sindaco di Pistoia.

Cosa serve per votare?

Per andare a votare servono un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali di ciascun Comune saranno per questo aperti anche domenica.

E chi vive all'estero o in un'altra regione come può fare?

Toscani all'estero o in un'altra regione dovranno comunque votare in Toscana. Sono circa 203mila gli elettori sparsi nei cinque continenti su poco più di tre milioni di toscani chiamati al voto.

Spostarsi è l’unico modo per esercitare il proprio diritto - il voto per corrispondenza è possibile solo per politiche e referendum – e farlo dai continenti più lontani è più complicato.

Per chi sarà nella possibilità di tornare, sono previsti comunque rimborsi: almeno per chi vive stabilmente fuori Italia ed è iscritto all’Aire, l’Anagrafe dei residenti all’estero. Per i toscani residenti all’estero che torneranno nei dieci giorni prima delle elezioni, votando s’intende e dimostrando di averlo fatto, e ripartiranno nei dieci giorni successivi – ovvero arriveranno non prima del 3 ottobre e se ne andranno entro il 23 ottobre - saranno garantiti 103 euro (se in arrivo da un Paese europeo) e 206 euro  (se provenienti da un altro continente).  La somma sarà erogata direttamente dal Comune e va richiesta all'ufficio elettorale.  Chi si sposterà con la propria auto non pagherà l’autostrada (ma solo dal quinto giorno prima del voto ai successivi cinque per il viaggio di ritorno).

Come sarà la scheda?

Ci sarà una scheda ma per due voti, che possono essere disgiunti. Uno è per il presidente, l'altro per una delle liste in appoggio e dunque per la composizione della futura assemblea regionale

Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo si trova sulla scheda l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella a fianco da contrassegnare per indicare la preferenza.

I nomi dei candidati consiglieri, come l'ordine delle liste, variano da circoscrizione a circoscrizione.

Come funziona il voto disgiunto?

Si parte dicendo che il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. Per il disgiunto è possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione: lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri.

Cosa sono le preferenze?

Si intende la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati, salvo nel caso del listino regionale (possibilità consentita dalla legge ed utilizzata, nell’attuale tornata elettorale, solo da Pd e Lega). Se la lista raccoglie un numero sufficiente di voti per entrare in Consiglio regionale i candidati del listino regionale bloccato – tre per il Pd e uno per la Lega - saranno i primi ad essere eletti: i loro nomi non sono riportati sulla scheda, ma sono presenti nei manifesti ufficiali delle elezioni. Sulla scheda, in presenza di listino bloccato,  sotto il simbolo è riportata la dicitura “lista regionale presente”.

Tutti gli altri nomi dei candidati di collegio sono riportati  e basterà spuntare la casella. Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà  riguardare un candidato uomo e l'altra una candidata donna (o viceversa) , naturalmente tutti e due sempre della medesima lista. Nel caso di assenza di alternanza di genere la seconda preferenza in ordina di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.

Ci può essere ballottaggio?

Il ballottaggio alle regionali è possibile a due settimane dal voto, in Toscana è l'unico caso in Italia. Però l’eventualità si concretizzerà solo se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40 per cento dei voti validi.  l ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Tra il primo e il secondo turno non sono ammessi ulteriori collegamenti tra le liste: le coalizioni rimangono invariate.

Quando ci saranno i risultati ufficiali?

Non c'è un orario, vi invitiamo a seguire la diretta su gonews.it. Di sicuro arriveranno dopo che i tribunali avranno esaminato e riletto i verbali di tutte le sezioni elettorali toscane, quindi nel pomeriggio o nella serata del 13. Spetterà alla Corte  di appello proclamare il nuovo presidente: di solito nei dieci giorni successivi. A quel punto ci saranno altri dieci giorni per convocare la prima seduta del Consiglio regionale e in quell'occasione il neo presidente comunicherà i componenti della nuova giunta, che nella legislatura in corso ha contato otto assessori (quattro donne e quattro uomini).

Come è andata l'ultima volta?

Cinque anni fa Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, raccolse al primo turno il 48,62 per cento dei consensi contro il 40,46 per cento di Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra. Alle urne si recò il 62,6 per cento degli elettori, un’affluenza più alta e in controtendenza rispetto al 2015 (quando fu il  48,28 per cento, la più bassa di sempre).

Non si vota solo per il presidente!

Alle urne si eleggeranno anche i consiglieri che andranno a comporre la futura assemblea regionale: quaranta in tutto, lo stesso numero del 2015 e 2020. Per la coalizione vincente è previsto un premio di maggioranza, variabile: su quaranta seggi, non potrà averne meno di 23 (ma non più di 26). Potranno sperare di avere un rappresentante in consiglio regionale solo le liste che raccolgono più del 5% dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione e la stessa ha superato il 10 per cento,  se  hanno raccolto più del 3 per cento del consenso elettorale

La legge toscana garantisce in ogni caso anche l’opposizione: alle minoranze sono riservate complessivamente almeno 14 seggi. Per questo nel caso una coalizione raccolga più del 65 per cento dei consensi i consiglieri assegnati non potranno essere più di 26. C’è un ulteriore paletto. Ognuna delle tredici circoscrizioni ha diritto a vedere eletto nel futuro Consiglio regionale almeno un consigliere, in modo da essere rappresentata.

 

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