Regionali: Bundu supera il 5%, ma Toscana Rossa resta fuori dal consiglio. 'Colpa' della legge elettorale toscana
Antonella Bundu
Un risultato per certi versi sorprendente, ma amaro, per Antonella Bundu, candidata di Toscana Rossa, che ha superato il 5% dei consensi senza però riuscire a conquistare un seggio in Consiglio regionale.
La lista che la sosteneva – composta da Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Possibile – non è riuscita a raggiungere la soglia necessaria, nonostante abbia ottenuto un risultato migliore rispetto a Lega e M5s, entrambe ammesse grazie alla coalizione.
“Quando siamo partiti ci davano allo 0,5%, oggi siamo attorno al 5%”, ha commentato Bundu, che si è detta comunque soddisfatta del risultato, pur esprimendo preoccupazione per la bassa affluenza e per “un bipolarismo forzato che allontana le persone dal voto”. Nel 2020 il candidato della sinistra alternativa, Tommaso Fattori, si era fermato al 2,23%.
Anche il presidente uscente Eugenio Giani ha espresso rammarico: “Mi dispiace che Toscana Rossa non entri in Consiglio, ha fatto una bella campagna elettorale”.
Duro il commento di Rifondazione: "La nostra candidata presidente Antonella Bundu e la lista Toscana Rossa hanno ottenuto un grande risultato che si profila superiore a quello ottenuto dalla Lega e dal M5S. Ma rimaniamo esclusi dal consiglio regionale per una manciata di voti in virtù di una legge elettorale antidemocratica che prevede uno sbarramento del 5% per le liste che si presentano autonomamente". Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
"La candidata presidente è al di sopra del 5% ma la lista no - spiega -. Si tratta di una discriminazione visto che nelle coalizioni lo sbarramento è al 3. Commentando i risultati durante la maratona di Mentana il neoeletto Giani ha dichiarato che sarebbe contento dell'ingresso in Consiglio di Antonella perché arricchirebbe il pluralismo. Se questo spirito democratico fosse reale Giani dovrebbe proporre al campo largo di modificare una legge voluta dal Pd per tenere fuori dal consiglio la sinistra radicale. Grazie a Antonella e a tutte le compagne e i compagni per questo positivo risultato ottenuto da formazioni politiche oscurate dai media ma protagoniste dei movimenti e delle lotte sociali, ambientaliste e per la pace. La crescita dell'astensionismo è il dato più inquietante e la vera emergenza del paese. Invece di inseguire i centristi bisognerebbe riconquistare la fiducia delle classi popolari. Aver ridotto il pluralismo con leggi elettorali antidemocratiche è una delle cause della crescita dell'astensione. Noi non siamo politicanti e sabato 18 ottobre saremo come sempre con Antonella alla manifestazione chiamata dal Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze".
Questo il commento di Potere al Popolo: "Queste elezioni mettono una pietra tombale sulla favola del voto utile. La riaffermazione della coalizione di Giani conferma la vittoria del partito unico degli affari, con buona pace delle anime belle che promettono opposizione interna mentre scelgono di allearsi con il sistema di potere del PD in Toscana. Grazie ad Antonella Bundu, la nostra candidata che con determinazione ha rappresentato la lista, attaccata dai peggiori rigurgiti reazionari che oggi più che mai possono essere combattuti con l'indipendenza politica e sociale dal campo largo, unica donna rispetto a Giani e Tomasi. Un chiaro segnale quello toscano, della possibilità concreta di rappresentare quel popolo sceso in piazza in massa nelle manifestazioni dello sciopero generale di USB e altri sindacati del 22 settembre e del 3 ottobre con cui abbiamo bloccato il paese al fianco della resistenza palestinese, per la Sumud Flotilla e per cambiare il sistema di guerra, complicità con il genocidio israeliano e riarmo voluto dal bipolarismo nel nostro paese. Ci vediamo il 25 ottobre a Roma per l'assemblea Cambiamo Tutto! Organizziamo l'opposizione sociale e politica nel Paese!"