Matrimoni fittizi in Italia per permesso di soggiorno, indagini nel Senese: 13 indagati
Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Perugia ha portato alla luce un presunto giro di matrimoni fittizi tra cittadini italiani e stranieri organizzato per ottenere in modo fraudolento permessi di soggiorno quinquennali. Sono tredici le persone indagate tra Umbria e Toscana, con accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla falsità ideologica in atto pubblico.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Orvieto, il gruppo avrebbe agito tra le province di Perugia, Terni e Siena, dove sarebbero state celebrate alcune delle unioni sospette, in particolare nei comuni di Chiusi e Fabro. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe un tunisino di 40 anni, arrestato, mentre altre quattro persone – tre donne e un uomo di età compresa tra 25 e 43 anni – sono state sottoposte all’obbligo di firma.
Gli investigatori ritengono che gli extracomunitari versassero oltre 10 mila euro per ottenere il matrimonio e quindi la regolarizzazione sul territorio italiano. Le somme, pagate in contanti o con bonifici frazionati sotto i mille euro, venivano gestite attraverso canali internazionali.
L’indagine, partita nel gennaio 2024 da una denuncia presentata ai carabinieri di Fabro, ha consentito di individuare sette cittadini maghrebini che avrebbero beneficiato del sistema. Le nozze, secondo l’accusa, erano celebrate solo per lucro, senza alcuna reale volontà di costruire un rapporto coniugale.