Prato, firmato il protocollo anti-caporalato. PD: "Governo Meloni ritiri l’emendamento che favorisce lo sfruttamento"
Luca Tescaroli (foto Tg1)
Firmato il Protocollo d’intesa fra procura, forze di polizia, Comune, Regione, Inps e Asl contro il caporalato a Prato. Un grande passo avanti nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo, "la moderna schiavitù", come l’ha definita il procuratore Luca Tescaroli, che oggi ha presentato il documento al Palazzo di giustizia di Prato. Festeggia il Pd, che attacca invece duramente il governo Meloni chiedendo il ritiro dell’emendamento 'Amidei-Ancorotti', ritenuto dai Dem in grado di favorire comportamenti scorretti nei confronti delle categorie lavorative più fragili e sfruttate.
Il protocollo, che garantisce protezione giuridica e sociale ai lavoratori stranieri irregolari che decidono di denunciare chi li sfrutta, permette di creare percorsi di protezione, sostegno e reinserimento per chi subisce reati legati allo sfruttamento. Dal febbraio scorso, 129 lavoratori stranieri di diverse nazionalità hanno iniziato un percorso di collaborazione con le autorità.
"Un modello innovativo per prevenire e contrastare lo sfruttamento e proteggere i lavoratori più fragili - ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani - per favorire la loro integrazione e restituire dignità a chi troppo spesso viene schiacciato da un sistema economico illegale e disumano. Un ringraziamento al procuratore Luca Tescaroli per il lavoro prezioso e per la visione di una giustizia che si fa anche umanità e responsabilità collettiva. La Toscana c’è dalla parte della legalità, del lavoro giusto, delle persone. Perché nessuno sia mai più invisibile”. Giani ha inoltre annunciato l’impegno a promuovere una legge nazionale ispirata al modello dei testimoni di giustizia".
Dure le parole contro il governo Meloni e l’emendamento 'Amidei-Ancorotti' da parte di Marco Furfaro (Pd) e Marco Biagioni (Pd Prato):
"È surreale e vergognoso ciò che sta accadendo – ha dichiarato Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico –. Mentre a Prato il procuratore Tescaroli, insieme a Regione Toscana, Asl, forze di polizia, istituzioni e associazioni, firma un protocollo per proteggere i lavoratori sfruttati e combattere il caporalato, Fratelli d’Italia approva un emendamento che fa l’esatto contrario: certifica per legge lo sfruttamento. Con l’emendamento Amidei-Ancorotti, il committente nel settore moda potrà liberarsi da ogni responsabilità rispetto agli appalti e ai subappalti. In pratica, si potrà vendere un vestito a 500 euro anche se chi lo ha cucito è stato pagato due euro e mezzo l’ora, senza che nessuno possa più controllare. È un colpo di mano indegno che cancella anni di battaglie contro il lavoro nero e il caporalato, e che toglie ogni tutela ai lavoratori, italiani e stranieri. La Toscana combatte lo sfruttamento, la destra lo promuove. È questa la differenza tra chi crede nella dignità del lavoro e chi difende solo i profitti di pochi. Il governo Meloni si assuma la responsabilità di questa vergogna e ritiri subito quella norma".
"Siamo all’assurdo - ha affermato Marco Biagioni, segretario del Partito Democratico di Prato -. Fratelli d’Italia ha fatto votare un emendamento che permette ai marchi della moda di non assumersi la responsabilità di ciò che accade all’interno delle aziende a cui appaltano il lavoro dei propri capi firmati. Non importa se i lavoratori di una stireria o di una confezione vengono sfruttati: i marchi possono comunque certificare la piena regolarità, ingannando anche il consumatore e aumentando il profitto. A Prato questo significa tendere la mano a quel sistema di sfruttamento che mette in ginocchio le imprese sane e allarga la forbice delle disuguaglianze. È un arretramento nel percorso di contrasto allo sfruttamento che la città porta avanti con sindacati, categorie economiche e istituzioni, a partire dal riconoscimento della responsabilità in solido di chi commissiona i lavori. Mentre il presidente della Provincia Calamai costruisce tavoli con i committenti dopo i casi di Montemurlo e il procuratore Tescaroli firma protocolli per proteggere i lavoratori, Fratelli d’Italia cancella tutto questo. Dove sono le parlamentari della destra, Mazzetti e La Porta? Possono alzare il telefono con i loro colleghi di partito al Senato e far ritirare questo emendamento della vergogna?".