Dissequestrato il deposito Eni di Calenzano. Riqualificazione area per produzione energia rinnovabile
La Procura di Prato ha disposto il dissequestro e la restituzione a Eni Spa del deposito di carburante di Calenzano, teatro della tragica esplosione del 9 dicembre 2024, in cui persero la vita alcune persone e rimasero ferite altre. Il provvedimento arriva in seguito a un’istanza presentata dalla difesa della società nell’ambito del procedimento penale in corso.
Resta sotto sequestro soltanto la piattaforma di lavoro elevabile (Ple) utilizzata al momento dello scoppio, ritenuta ancora necessaria per le verifiche tecniche legate all’incidente probatorio.
Secondo quanto riferito dalla Procura, Eni ha manifestato l’intenzione di non riprendere l’attività di stoccaggio di carburanti nel sito, ma di delocalizzarla nell’ambito di un accordo con le istituzioni locali. L’azienda avrebbe inoltre espresso la volontà di trasformare e riqualificare l’area in chiave di transizione energetica, destinandola alla produzione di energie rinnovabili.
“Non abbiamo motivo di dubitare della serietà dell’impegno assunto”, ha dichiarato il procuratore Luca Tescaroli, spiegando che non sono emerse ragioni per mantenere il vincolo sul deposito o per disporre ulteriori sequestri preventivi.