Collettivo Pro Palestina contro la Scuola Normale: "È complice di Israele"
Tensione alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove il Collettivo studentesco ha denunciato l'atteggiamento del direttore accusandolo di sottrarsi al confronto con la comunità accademica sul tema delle collaborazioni con università israeliane.
L'episodio più recente si è verificato durante il Senato accademico di ieri, quando studenti, dottorandi e ricercatori hanno fatto irruzione nell'aula per chiedere risposte sulla questione. Secondo quanto riferito dal Collettivo, il direttore si sarebbe alzato e avrebbe abbandonato la seduta senza rivolgere loro nemmeno una parola.
Il Collettivo studentesco ha rinnovato la richiesta di "boicottaggio a Israele per non rendersi complici del genocidio palestinese", criticando in particolare il rinnovo della partecipazione della Normale a un consorzio di ricerca che include la Tel Aviv University.
"La Scuola Normale ama raccontarsi, dentro e fuori, come una comunità coesa e democratica, ma fatichiamo a scorgere cosa vi sia di democratico in un direttore che da settimane evita ogni confronto con la propria comunità", hanno dichiarato gli studenti.
Secondo il Collettivo, l'università israeliana sarebbe "strutturalmente coinvolta nel genocidio del popolo palestinese e nel sistema di apartheid israeliano".
Gli studenti si interrogano sulla legittimità della partecipazione della Normale al consorzio di ricerca e accusano le direzioni dell'ateneo di aver nascosto l'esistenza di collaborazioni con università israeliane.
"In questi anni le direzioni della Normale non solo hanno preferito chiudere le orecchie di fronte alla propria comunità, ma ci hanno anche mentito, facendo finta che non ci fossero collaborazioni con università israeliane", sostiene il Collettivo.
"Il silenzio del direttore è eloquente, più di molti discorsi, dice molto sulla distanza che si sta producendo tra chi dirige e chi vive quotidianamente questa istituzione", concludono gli studenti.