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Multiutility, referendum abrogativo del 9 novembre: le posizioni dei comitati del Si e del No

(foto gonews.it)

Ospiti a Radio Lady Marco Cardone per il Sì e Claudia Ghezzi per il No: il Sì punta a rimettere il Comune al centro della gestione, il No avverte: "Non chiudiamo le strade future»"

Il 9 novembre Empoli sarà chiamata a votare il referendum consultivo sull’abrogazione della delibera con cui il Comune ha conferito le proprie quote di partecipazione nei servizi idrici e dei rifiuti alla società multiutility di Alia.

A Radio Lady, in compagnia del direttore di Gonews.it Giovanni Mennillo, sono stati ospiti Marco Cardone, di Trasparenza per Empoli ed esponente del Comitato Empoli per il Sì, e Claudia Ghezzi, coordinatrice locale di Forza Italia ed esponente del Comitato Empoli per il No per esporre le posizioni di entrambi i comitati.

Cardone ha spiegato che votando Sì "si andrebbe a rimuovere una delibera che obbliga il Comune a seguire il percorso verso la quotazione in borsa della società. L’abrogazione ridarebbe ai Comuni la possibilità di scegliere una gestione realmente pubblica, in-house".

Secondo il Comitato del Sì, infatti, l’attuale multiutility "non è una società pubblica in senso stretto, perché i Comuni non esercitano un controllo diretto. Gli utili vengono incassati ogni anno dai Comuni, anziché reinvestiti nel servizio, con conseguenze sulle tariffe e sull’efficienza". Cardone ha aggiunto che "gli investimenti sono comunque coperti dalle bollette: i cittadini pagano già tutto, e la quotazione in borsa non servirebbe".

Sul fronte opposto, Claudia Ghezzi invita innanzitutto i cittadini "ad andare a votare",  e poi "a scegliere il No, per non precludersi strade future".

Secondo il Comitato del No, "la società è già pubblica, partecipata dai Comuni, e la quotazione in borsa non è sinonimo di privatizzazione. Potrebbe anche tradursi in una partecipazione diffusa, con quote ai cittadini".

Ghezzi sottolinea che "bloccare oggi ogni possibilità - come fu fatto su scala nazionale con il referendum contro il nucleare - significherebbe chiudere opzioni di sviluppo. Servono competenze e risorse per garantire servizi efficienti, anche con strumenti misti pubblico-privati".

 

L'intervista completa a Marco Cardone

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L'intervista completa a Claudia Ghezzi

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