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Empoli, la Tenda della Pace si sposta momentaneamente in piazza Stazione: domenica il presidio

Il Comitato Empoli per la Pace: "È necessario che sia più visibile che mai, anche a Natale"

La Tenda della Pace si sposta momentaneamente in piazza Stazione. È necessario che sia più visibile che mai, anche a Natale.

Per noi la Tenda della Pace è simbolo di pace vera: è l’espressione dei valori e dei principi che porta scritti addosso, è un punto di riferimento per i cittadini, è di tutti. Vederla schiacciata e compressa in piazza della Vittoria, in mezzo agli allestimenti natalizi, significava mancare di rispetto a tutto ciò. Abbiamo bisogno che la Tenda della Pace sia ancora più visibile di sempre, non meno. Deve continuare a essere un luogo di riferimento e di aggregazione per tutti, forse ancor più durante il periodo natalizio.

Negli ultimi anni la nostra città, nel mese di dicembre, attira migliaia di visitatori. Abbiamo ritenuto importante che anche a loro arrivasse un richiamo forte e chiaro al NO alla guerra, senza SE e senza MA, alla progressiva costruzione, paziente e certosina, della pace e del disarmo, in un momento in cui il mondo sembra aver imboccato la strada delle contrapposizioni muscolari e del bellicismo.

Per questo abbiamo deciso di “liberarla” e di spostarla temporaneamente in piazza Stazione, dove possa continuare con dignità a svolgere il suo significato e il suo servizio: accogliere cittadini e visitatori con il suo monito in favore delle vie diplomatiche, del ripudio dell’invio di armi e della corsa al riarmo, del rispetto del diritto internazionale e della richiesta di ratifica del TPAN. Torneremo “a casa” quando piazza della Vittoria tornerà pienamente fruibile alla vita civica della città.

Intanto Vi aspettiamo in tant* Domenica 30 novembre, ore 18,00, in piazza stazione, per un presidio per rilanciare i valori che da tre anni fermamente sosteniamo. In Palestina sembra naufragata l’umanità, in mezzo al fango degli accampamenti di fortuna, in una terra resa inabitabile dalla furia dell’esercito israeliano e il Parlamento Europeo vota il lancio dell’industria bellica europea, destinando sempre più risorse alla folle corsa al riarmo. Nel frattempo i governanti europei appaiono incapaci di contribuire efficacemente alla pace in Ucraina e sembrano puntare più alla continuazione della guerra che alle vie diplomatiche.
No: non è questo il momento di abbassare la voce. E nemmeno di oscurare la Tenda.

Fonte: Comitato Empoli per la Pace

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