Programma triennale lavori pubblici, Riformisti per San Miniato: "Incapacità di realizzare cosa viene annunciato"
Nella serata del 26 novembre è comparso sull’Albo Pretorio il Programma triennale dei lavori pubblici 2026–2028. Una pubblicazione “magica”, perché priva della necessaria delibera di adozione della Giunta e composta dal solo allegato “B”. È evidente che l’Amministrazione stia correndo contro il tempo per portare il piano in Consiglio entro il 31 dicembre; ciò non giustifica però la scarsa qualità degli atti prodotti.
Esaminando il documento emergono comunque numerose criticità.
Accogliamo positivamente l’inserimento di risorse per la manutenzione straordinaria delle strade; tuttavia, dopo anni (2024 e 2025) nei quali sono state stanziate soltanto briciole, le somme previste appaiono ancora del tutto insufficienti. Stesso discorso vale per la manutenzione straordinaria delle scuole: gestendo ben 26 plessi, l’importo medio da destinare è di poco più di 5.000 euro ciascuno, una cifra che non può garantire la sicurezza e la qualità degli edifici scolastici.
Preoccupa inoltre la scomparsa dal programma di una delle opere più attese e utili per la collettività: la nuova palestra di San Miniato Basso. Ci auguriamo che l’opera sia stata inserita nel fondo vincolato, altrimenti sarebbe l’ennesima conferma della scarsa capacità di programmazione dell’Amministrazione. Sarebbe del tutto incomprensibile prevedere la destinazione di 600.000 euro per un campo sportivo e rinunciare ad una nuova palestra.
Rimane invece stranamente in elenco la “Realizzazione del nuovo nido d’infanzia Pinocchio”, nonostante l’ammissione — dichiarata apertamente — di aver perso i fondi PNRR per 1.400.000 euro. Dopo aver annunciato una ristrutturazione da 700.000 euro, sembra ora che si sia cambiato nuovamente orientamento. A questo punto è lecito chiedere con quali risorse l’intervento sarebbe finanziato. O sì spera in una fantomatica proroga della scadenza del PNRR. Mentre altri enti stanno portando a compimento le loro opere il comune di San Miniato spera.
Su 22 opere programmate, ben 6 riguardano il consolidamento di frane: un dato che testimonia lo stato di fragilità del territorio. Compaiono poi ben 4 nuove rotatorie: dopo la stagione dei dossi arriva quella delle rotonde, ancora una volta senza un piano complessivo sulla viabilità e sulla sicurezza stradale. Si procede “a naso”, invece di basarsi su uno studio serio e preventivo.
Molte delle altre opere sono semplici riproposizioni di anni precedenti, senza nemmeno l’aggiornamento dei costi. Progetti che fanno massa nel piano, ma che sappiamo non vedranno mai la luce e che probabilmente ritroveremo, identici, nel programma 2027–2029.
Non contestiamo la scelta politica delle opere – responsabilità piena della Giunta – ma denunciamo la cronica incapacità di programmare e realizzare ciò che viene annunciato.
E c’è dell’altro. Nel primo anno del triennio (2026) sono previsti interventi per 17.638.220 euro. Una cifra che potrebbe far pensare a un piano ambizioso, se non fosse che solo 920.000 euro provengono da risorse comunali. Il resto è finanziato da entrate vincolate per legge o, peggio, da fondi non ancora ottenuti. Molti interventi non dispongono infatti di alcuna copertura certa: la Giunta si giustificherà, eventualmente, sostenendo di “aver fatto richiesta di finanziamento”. Insomma, aria fritta.
Il “Programma triennale 2026–2028” si regge con i fili: un documento che punta più a impressionare che a garantire interventi reali e concreti. Un piano che rischia di illudere i cittadini anziché informarli con trasparenza.
Ma non preoccupiamoci troppo: come ogni anno, a maggio arriverà il “Babbo Natale di San Miniato” con un avanzo di amministrazione di 4–5 milioni di euro, risorse che verranno tirate fuori all’ultimo momento per cercare di finanziare parte delle opere che oggi appaiono poco più che promesse.
Fonte: Riformisti per San Miniato