Al Circolo La Torre una serata per parlare di sessualità: l’incontro con 'La Clit'
Un viaggio nel desiderio alal scoperta di sé e dell'altro, ma senza i toni seriosi dei convegni accademici né le ammiccate grossolane che spesso accompagnano l’argomento. È questo lo spirito della serata in programma giovedì 4 dicembre alle 20, al Circolo La Torre, dove si parlerà di sessualità, piacere e scoperta di sé in modo “allegro”, come lo definiscono gli organizzatori.
L’iniziativa fa parte della rassegna I Giovedì di Cultura e porta a Montelupo un ospite particolare: “La Clit”, realtà fiorentina che ha costruito un progetto culturale attorno al benessere sessuale, intrecciando caffè, libri, ispirazioni e pleasure toys di alta gamma. Un centro che lavora sul tema con uno stile limpido e rispettoso, volto a rendere la sessualità qualcosa di naturale e condivisibile, non un tabù o un terreno di imbarazzo.
A curare la serata sarà Paolo Marcucci, con interventi dedicati anche al racconto del piacere come parte integrante della vita, senza sensi di colpa né stereotipi. Il programma prevede inoltre contributi di Mario Mancini, con una rassegna di film sul tema, e Silva Cioni, che proporrà letture e libri dedicati.
L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare la sessualità da argomento “scomodo” a occasione di dialogo: un cambio di passo culturale che, come ricorda l’invito, prova a sottrarre il tema al registro cupo o moralizzante con cui spesso viene affrontato. La serata sarà anche un momento di socialità, con pizza e bevuta incluse nella quota di partecipazione.
«È un’ottima occasione – spiega l’organizzatore Enrico – per parlare apertamente di qualcosa che riguarda tutti noi e che troppo spesso affrontiamo in modo rigido, imbarazzato o peggio ancora volgare. Questa serata vuole essere l’esatto contrario: uno spazio leggero, rispettoso e informato, in cui la scoperta di sé diventi un percorso condiviso e non un tabù.»
Un appuntamento pensato per chi vuole affrontare il tema con curiosità e senza pregiudizi, in un clima sereno e accogliente. Perché il desiderio fa parte della vita e merita di essere raccontato, con naturalezza.