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Il Centro Lilith su Radio Lady: "I numeri sulla violenza aumentano, ma anche la sensibilità"

L'intervista a Maya Albano e Desdemona Balducci a pochi giorni dal 25 novembre: "Il fenomeno va affrontato con la prevenzione"

È da poco passata la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza di genere, che si celebra ogni 25 novembre, e anche a Empoli come in altre città piazze e vie del centro si sono riempite per i diritti e per dire no alla violenza. Al corteo, guidato da studentesse e studenti della città, ha preso parte anche il Centro Aiuto Donna Lilith, centro antiviolenza con base a Empoli attivo ormai da oltre vent'anni. "Il centro nasce nel 2002 da un gruppo di volontarie delle pubbliche assistenze in risposta a una domanda spontanea delle donne maltrattate" racconta a Radio Lady 97.7 Desdemona Balducci, avvocata del Centro Lilith, ai microfoni insieme alla psicologa e coordinatrice del Centro Lilith Maya Albano. E da allora la struttura è cresciuta: "Oggi il centro ha diversi sportelli di ascolto, 14 in tutto il territorio dell’Empolese-Valdelsa e Valdarno, in cui le donne vengono ascoltate in maniera empatica e non giudicante e non sono obbligate a seguire un percorso. Vengono per ottenere un sostegno, un aiuto, un orientamento su come comportarsi, su ciò che possono fare e quali sono gli strumenti di tutela. Poi decideranno ovviamente con i tempi che ciascuna di loro ha".

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Attraverso il centro, come spiegato, viene garantito supporto psicologico e una consulenza legale gratuiti accompagnati da strumenti di protezione. "Il centro ha una serie di strutture di indirizzo segreto, quindi protette. Sono sette. Poi abbiamo due case di pronta accoglienza e una casa di seconda accoglienza per un percorso strutturato per ridare autonomia alle donne". Delle case rifugio la settima e ultima per il momento, Casa Edera, è stata inaugurata nel luglio di quest’anno.

Sempre a novembre 2025 è stato pubblicato anche il 17° Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, curato dall’Osservatorio Sociale Regionale che mostra come sia i casi di femminicidi che di accessi ai Centri Antiviolenza siano in costante aumento. I dati raccolti derivano dalla collaborazione con la capillare rete antiviolenza territoriale, costituita da 25 centri antiviolenza (CAV) con 103 punti di accesso totali che, diffusi nella regione, permettono di ottenere un’immagine dettagliata e realistica dell’estensione del fenomeno. Dall’ultimo rapporto del 2024 (che presenta i dati del 2023), i principali indicatori risultano in aumento: le donne che si sono rivolte ai CAV sono 5670 nel 2024, mentre erano 4540 nel 2023. Un aumento del 71% dai dati del primo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, risalente al 2009.

Un incremento che però non indicherebbe solo una diffusione del fenomeno ma anche una maggiore attenzione e sensibilizzazione sul tema, come spiega Albano: "I numeri che si alzano ci indicano in realtà che la sensibilità aumenta perché sempre più persone cercano aiuto, denunciano e si rivolgono ai servizi, quindi non lo leggiamo solo come aumento della violenza". Un altro dato che emerge dal rapporto riguarda la demografica, indicando un abbassamento dell’età media di chi si rivolge ai centri antiviolenza. "I dati lo confermano - commenta Albano - sia gli accessi al nostro centro sia quelli toscani. L’età si abbassa sempre di più".

Quando una persona si rivolge al centro, potrebbe trovarsi in una fase emergenziale. Ed è anche per questo che il Centro Lilith lavora anche in termini di prevenzione oltre che di supporto: "Questo fenomeno non si può affrontare solo al momento del verificarsi del problema ma bisogna risolverlo a monte e a monte si risolve con la prevenzione" conclude Balducci sottolineando quella già portata avanti dal centro sul territorio, "prevenzione nelle scuole e poi attività formativa nelle aziende".

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