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La Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa premiata a Roma per le misure contro la povertà alimentare

La presidente della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa Francesca Giannì, il direttore Franco Doni e le dottoresse Barbara Biagini e Alessia Bracali

Un premio per le misure messe in atto per combattere la povertà alimentare. È il riconoscimento consegnato alla Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa nell’ambito di un evento che si è tenuto a Roma (presso Ara Pacis) dal titolo “La professione che serve. Assistenti sociali: l’agenda nell’Italia che cambia”, promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS) e la Fondazione nazionale Assistenti sociali (FNAS).

Nel corso dell’iniziativa, promossa nell’ambito delle celebrazioni del 25° anniversario della Legge 328/00, gli organizzatori avevano infatti istituito un Premio nazionale volto a riconoscere, valorizzare e diffondere le esperienze più significative di attuazione e innovazione dei principi della legge.

Tra i riconoscimenti, la Società della Salute (SdS EVV) è stata premiata con il terzo posto – e un buono formativo del valore di € 2.000,00 da destinare ai propri lavoratori - grazie all’elaborato presentato dalle Assistenti Sociali dott.ssa Biagini Barbara e dott.ssa Bracali Alessia avente come titolo: “Amministrazione condivisa: la risposta della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa nel Contrasto alla Povertà Alimentare.”

Soddisfazione è stata espressa dalla Presidente della Società della Salute, Francesca Giannì. "Parlare di povertà e marginalità sociale – osserva Giannì - certo non piace e, come istituzioni, vorremmo poterne parlare meno, come conseguenza di una riduzione del fenomeno. Sappiamo bene, tuttavia, che anche il nostro territorio è colpito da gravi problemi sociali e per questo è necessario rafforzare la forza e la professionalità del nostro personale. Per questo è motivo di orgoglio prendere atto di questo riconoscimento verso le nostre assistenti sociali e, soprattutto, verso la capacità del team di immaginare nuove forme di collaborazione sociale che, attraverso gli strumenti della coprogettazione e coprogrammazione, riescono a costruire una risposta innovativa e di comunità. Un ringraziamento anche alla rete della cooperazione e del terzo settore sociale, motore della capacità del nostro territorio di creare benessere".

L’elaborato esponeva appunto il percorso di co-programmazione, iniziato nel 2020 dalla SdS EVV mediante avviso pubblico, volto ad individuare i bisogni e gli interessi espressi dagli Enti del Terzo Settore (ETS) che insistono sul territorio rispetto a 4 macro-aree: marginalità estrema e senza dimora, accoglienza e integrazione delle persone stranieri, povertà alimentare, azioni di sostegno all’autonomia. In questo ambito, sono stati promossi specifici percorsi di co-progettazione, tra cui appunto quello riferito alla macro-area della povertà alimentare.

Hanno risposto all’Avviso della Società della salute 8 Enti del Terzo Settore del Territorio, uniti da una relazione collaborativa con le Caritas di zona che già operavano autonomamente sul focus del bisogno alimentare della popolazione in difficoltà. Il percorso di collaborazione ha portato, in particolare: alla creazione e strutturazione di una cabina di regia, all’implementazione della diffusione degli empori solidali (da 2 a 4, con proiezioni sovra-comunali), alla sperimentazione del volontariato di competenza, alla sinergia fra gli HUB solidali per la raccolta dei generi alimentari, all’avvio di progetti di inclusione lavorativa tramite attivazione di progetti di inserimento socio-assistenziale, alla creazione di un bollino di riconoscimento per visibilità dei partner e per lo sviluppo di forme di micro-merchandising, alla creazione di angoli “briKo” destinati al recupero, riuso e prestito di materiali per il “fai da te”.

L’obiettivo raggiunto è stato quello di creare una sinergia collaborativa tra ente pubblico, comunità locale, privato sociale, ETS e imprese private al fine di creare un welfare comunitario, sostenibile e partecipativo.

Fonte: Ufficio stampa

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