L'assessora Monia Monni in tour nelle Asl toscane: "La partecipazione sarà il metodo di lavoro dei prossimi cinque anni"
All’ospedale di Lucca cresce il pronto soccorso, si completa il rinnovamento tecnologico del reparto di medicina nucleare, dove è stata installata una nuova Pet/Ct digitale, ed è in fase di attivazione a radioterapia il nuovo acceleratore lineare. Tre interventi che raccontano come la Toscana investa sulla sanità pubblica per garantire ai cittadini risposte sempre migliori e più efficaci ai loro bisogni di salute: una sanità pubblica diffusa e all’avanguardia allo stesso tempo.
Sono alcune delle istantanee del minitour dell’assessora al diritto alla salute e alle politiche sociali Monia Monni sul territorio dell’Asl Toscana Nord Ovest. Una visita, iniziata stamani a Lucca (dove l’assessora ha avuto modo di conoscere anche la banca delle cornee dell’ospedale) e poi proseguita a Pisa, nella futura casa di comunità di via Garibaldi, nella Rsa Umberto Viale e in un hospice. Un viaggio per conoscere eccellenze ma anche analizzare problematiche che hanno bisogno di essere risolte.
"Ho intenzione di impostare il lavoro dei prossimi cinque anni in maniera molto partecipata, facendo sentire tutti i dipendenti come parte di una squadra – illustra ai cronisti la neo assessora al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni -. Il viaggio nelle aziende sanitarie toscane avviato oggi e il confronto che ne scaturirà servirà anche a questo. Sono qui per ascoltare. Sarà l’occasione per conoscere e valorizzare le eccellenze, che certo non mancano nel nostro servizio sanitario regionale, ma anche per individuare gli elementi di criticità e concentrare il nostro lavoro sulla loro soluzione”.
L’ospedale San Luca di Lucca è stato inaugurato solo dieci anni fa. Ma in dieci anni gli investimenti non si sono mai fermati e la struttura ha continuato a crescere. “Si è investito soprattutto in tecnologia – annota l’assessora -, riuscendo così ad offrire ai pazienti, per i loro bisogni di salute, interventi sempre meno invasivi e con tempi di recupero sempre più rapidi”.
Ma non sono mancati anche investimenti sugli spazi. "E’ stato fatto ad esempio sul pronto soccorso – prosegue ancora l’assessora -, con un primo ampliamento di oltre 130 metri quadri e una riorganizzazione interna. E’ un prima risposta al sovraffollamento di questo reparto, la cui soluzione passa anche dal potenziamento dell’assistenza sul territorio”. “Qui a Lucca stiamo lavorando all’apertura infatti di cinque case di comunità, su cui abbiamo investito 14 milioni di euro – spiega -. Ci crediamo moltissimo, perché le Case di comunità saranno il luogo dell'integrazione tra sociale e sanitario e saranno il luogo della presa in carico complessiva dei pazienti. Queste strutture eviteranno che la porta d'accesso del pronto soccorso diventi l'unico modo per risolvere i propri problemi di salute e di non trovarsi soli dopo aver varcato in uscita la porta dell’ospedale".
Il viaggio nei reparti dell’ospedale lucchese è proseguito per oltre due ore. La prima tappa è stata la banca delle cornee, attiva dal 1999 e riferimento nazionale per la distribuzione di tessuti corneali e della membrana amniotica. L’attività del laboratorio ha reso possibile ventimila trapianti in tutta Italia: più di settecento sono stati i donatori nell’ultimo anno. Il reparto produce anche uno speciale preparato - l’OmogM, ovvero la membrana amniotica omogenizzata – che si usa come una sorta di collirio per talune patologie e la cui richiesta è in forte crescita.
Innovativa anche la nuova Pet/Ct digitale da poco messa in funzione nel reparto di Medicina nucleare, grazie ad un investimento di quattro milioni di euro. L’apparecchiatura affianca la Spect/Ct acquistato con fondi Pnrr (900 mila euro) e garantirà alla diagnostica oncologica e neurologica maggiore accuratezza ed una riduzione delle dosi di radiazioni emesse con un deciso passo in avanti.
Trattamenti più precisi e con minori effetti collaterali permetterà anche il nuovo acceleratore lineare di radioterapia, non appena a breve entrerà in funzione e sostituirà la precedente tomoterapia. Sono stati spesi due milioni (per la sola macchina e formazione) ed altri 5-600 mila per allestire la stanza bunker.
L’ampliamento del pronto soccorso è stato finanziato con fondi Arcuri. Si compone di struttura modulare costituita da prefabbricati per una superficie complessiva di132 metri quadri e permetterà di avere disposizione maggiori spazi: per le emergenze epidemiche, ma anche per l’attività ordinaria.
La direttrice dell’Asl Toscana Nord Ovest Maria Letizia Catani ringrazia per la visita. “Il fatto che a distanza di dieci anni dall’inaugurazione si continui ad investire – evidenzia - è la dimostrazione che Regione e azienda ritengono che l’ospedale di Lucca sia una delle strutture di punta della Asl”.
"Sicuramente – aggiunge – tra i punti di forza dell’ospedale c’è anche la qualità dei professionisti”. In aggiunta alla tecnologia. “Sui punti di debolezza, come spazi e liste di attesa – prosegue - stiamo lavorando, senza dimenticare la sanità territoriale perché l’ospedale e il territorio fanno parte dello stesso percorso. Gli investimenti sono cospicui e porteranno per l’appunto ad aprire nella zona ben cinque case di comunità".
Fonte: Regione Toscana