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Plastica, vetro, metalli e imballaggi: dove buttarli davvero? Se ne parla su radioALIA

Dalla plastica al vetro: Plures Alia fa luce sugli errori più frequenti e invita a usare AliApp per una raccolta differenziata più consapevole

Settimo appuntamento con RadioALIA, il format di Radio Lady dedicato alle buone pratiche della raccolta differenziata. Ospite di questa puntata è Antonino Oliveri, responsabile dell’Ufficio valorizzazione flussi raccolta differenziata, qualità e consorzi di filiera di Plures Alia.

Il tema dell’incontro riguarda il corretto conferimento degli imballaggi in plastica, metalli, tetrapak, polistirolo e vetro, con un focus particolare su come differenziare correttamente gli imballaggi in plastica.

L'intervista su Radio Lady

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"Fatta la quantità, dobbiamo lavorare sulla qualità. Oggi parleremo degli imballaggi in vetro, plastica e altri materiali, riflettendo sugli errori comuni del loro conferimento". Così Antonino Oliveri introduce la puntata, spiegando come l’espressione 'raccolta del multimateriale' possa essere fuorviante: sembra infatti autorizzare a gettare qualsiasi oggetto in plastica, mentre ciò che si raccoglie sono esclusivamente gli imballaggi in plastica.

Il primo dubbio che spesso sorge riguarda proprio la natura dell’oggetto che si sta per gettare: è davvero un imballaggio? Per chiarire ogni incertezza, Oliveri invita a una semplice riflessione: "Quando ho un rifiuto che sto conferendo nel contenitore, mi devo chiedere: ha protetto o trasportato qualcosa? Se sì, allora è un imballaggio, altrimenti non lo è".

Un esempio emblematico è lo spazzolino da denti: pur essendo in plastica, non è un imballaggio e non deve finire nel multimateriale, mentre il suo contenitore - composto da una parte in plastica e una in carta - sì. Lo stesso vale per molti oggetti di uso comune: penne, lamette, giocattoli, secchi di plastica rigida, tubi da giardino, tappetini da palestra o da doccia. "Sono tutti manufatti", precisa Oliveri. E ogni errore conta: la filiera dell’imballaggio in plastica non è ancora in grado di intercettare materiali molto piccoli, come i contenitori delle sorprese nelle uova di cioccolato. Secondo Oliveri, proprio gli errori di conferimento della plastica rappresentano quelli più pesanti e più frequenti.

A complicare la situazione contribuisce l’ampia varietà di plastiche in circolazione: polietilene, PVC, ABS - il materiale dei paraurti delle auto - e molte altre tipologie che non possono essere conferite nella raccolta del multimateriale perché non si tratta di imballaggi, ma di artefatti.

La puntata prosegue affrontando il tema dei metalli e del tetrapak. Anche in questo caso, la parola chiave è sempre 'imballaggio': lattine del tonno, bevande gassate, contenitori in metallo e polistirolo rientrano tutti nella raccolta del multimateriale. Il tetrapak, materiale composito che contiene una componente di carta, genera spesso confusione. Oliveri chiarisce: "Nel nostro Comune va conferito nella raccolta della plastica. Altrove può funzionare diversamente, dipende dagli impianti disponibili".

Per quanto riguarda il vetro, questo deve essere conferito nell’apposita campana, ma anche qui serve attenzione. "Il vetro è raccolta monomateriale - ricorda Oliveri - ed è più semplice rispetto alla plastica, perché è più difficile confondere ciò che è un imballaggio da ciò che non lo è". Gli errori però non mancano: specchi, lampadine, tazzine in ceramica, bicchieri in cristallo – che contengono piombo e hanno una filiera dedicata – e persino occhiali da vista, ampolle e termometri. Le fialette invece possono essere conferite.

Tutti questi errori, seppur comuni, hanno un impatto significativo sul risultato finale. Oliveri spiega che materiali con punti di fusione diversi, come ceramica o cristallo, possono compromettere il prodotto riciclato: si formano infatti “infusibili” che rendono fallato il materiale finale.

Una volta arrivati all’impianto, gli imballaggi in plastica vengono sottoposti a una serie di processi che portano alla produzione di un materiale lavorato: "Non sono ancora prodotti - aggiunge Oliveri - ma non sono nemmeno più rifiuti. Sono materiali che possono essere utilizzati per realizzarne altri". Lo stesso avviene per metalli, vetro, carta e gli altri materiali riciclabili.

Per chi avesse ancora dubbi, Plures Alia mette a disposizione AliApp, un’applicazione che - come sottolinea Oliveri - "ci dice dove andare a conferire il materiale che abbiamo intenzione di buttare", uno strumento pensato proprio per ridurre gli errori e migliorare la qualità della raccolta differenziata.

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