Donazione e trapianti, confronto all’ospedale San Jacopo di Pistoia tra professionisti sanitari e Testimoni di Geova
Un confronto aperto su donazione e trapianti di organi e tessuti, nel segno dell’informazione corretta e del rispetto dell’autodeterminazione della persona. È quanto si è svolto all’ospedale San Jacopo di Pistoia in occasione del convegno “Donazione e Trapianti. Il processo, le tematiche e la posizione dei Testimoni di Geova per una scelta consapevole”, organizzato dal coordinamento aziendale Donazione e Trapianti dell’Asl Toscana centro afferente alla Rete Ospedaliera e diretto dal dottor Eufrasio Girardi, in collaborazione con Simone Bartoli, presidente del comitato sanitario locale e Adriano Bonelli, referente del comitato per l’ospedale di Pistoia.
L’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi, ha riunito professionisti della sanità, rappresentanti delle istituzioni e dei Testimoni di Geova in un dialogo multidisciplinare volto ad approfondire le implicazioni cliniche, etiche, giuridiche e organizzative della donazione e del trapianto, con particolare attenzione alla centralità del paziente e al diritto di compiere scelte consapevoli.



Ad aprire i lavori è stata la direttrice sanitaria dell’ospedale San Jacopo, Lucilla Di Renzo, che ha sottolineato l’importanza dell’informazione e del confronto come presupposti fondamentali per garantire decisioni libere e responsabili. “Parlare di donazione e trapianti significa affrontare temi complessi che coinvolgono valori personali, etica e fiducia nel sistema sanitario”, ha dichiarato – “Il compito delle istituzioni è offrire informazioni chiare e creare spazi di dialogo come questo, che permettano ai cittadini di conoscere meglio il sistema”.
Il quadro nazionale è stato delineato dal dottor Adriano Peris, componente della Task Force del Centro Nazionale Trapianti, che ha evidenziato la complessità del processo donativo. La mancata donazione, ha spiegato, non può essere letta esclusivamente come un rifiuto volontario, ma è spesso il risultato di difficoltà informative o decisionali, richiamando la necessità di un approccio sobrio, responsabile e proporzionato alle profonde implicazioni etiche e personali.
Il funzionamento operativo del sistema donazioni è stato illustrato da Eufrasio Girardi, direttore della SOSD Donazioni Organi e Tessuti dell’Asl, e da Giuliano Michelagnoli, direttore di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale San Jacopo. I relatori hanno descritto le fasi della segnalazione, dell’accertamento di morte con criteri neurologici e dell’intero percorso di donazione nell’Area Toscana centro, evidenziando il ruolo centrale dell’organizzazione, della responsabilità condivisa dei professionisti sanitari e della comunicazione con le famiglie.


Dal riconoscimento della morte encefalica, certificata secondo criteri clinici e strumentali rigorosi, fino al dialogo con i familiari e all’attivazione del coordinamento trapianti, il processo è caratterizzato da trasparenza, attenzione etica e responsabilità precise, con l’obiettivo di rispettare la volontà del paziente e garantire la qualità degli organi donati. Sono stati, inoltre, richiamati gli aspetti etici del sistema trapianti, una terapia priva di limiti economici ma inevitabilmente condizionata dalla disponibilità di organi, sottolineando l’importanza di una comunicazione corretta e trasparente per rafforzare la fiducia dei cittadini e promuovere una cultura del dono autentica.
Il medico legale Luca Bottoni ha affrontato il tema delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), del diritto all’autodeterminazione e delle strategie cliniche alternative, dimostrando come sia possibile coniugare il rispetto delle convinzioni personali con percorsi di cura sicuri e appropriati. È stato inoltre dedicato spazio alle strategie terapeutiche alternative alle trasfusioni, anche alla luce dell’esperienza e del supporto offerti dalla rete informativa dei Testimoni di Geova, impegnata nel favorire il dialogo tra pazienti, famiglie e operatori sanitari.
Il funzionamento della rete trapiantologica regionale e il ruolo del governo clinico sono stati spiegati dalla coordinatrice del Centro Regionale Trapianti della Toscana, Chiara Lazzeri, che ha evidenziato i risultati raggiunti in termini di trasparenza, riduzione delle opposizioni e centralità del paziente. I dati regionali mostrano segnali positivi, con un calo dell’opposizione alla donazione al 27% e un aumento del 6% delle dichiarazioni di consenso espresse in vita, all’interno di un sistema fondato su gratuità e solidarietà.
A completare il quadro clinico ed etico è stato il direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Epatica e del Trapianto dell’AOU di Pisa, Davide Ghinolfi, che ha portato l’esperienza della collaborazione tra équipe chirurgiche e pazienti Testimoni di Geova, dimostrando come percorsi altamente selezionati, basati su consenso informato, trasparenza e alleanza terapeutica, consentano un accesso equo al trapianto anche in presenza di specifiche scelte terapeutiche.
Il dibattito, moderato da Daniele Cultrera, coordinatore Donazione Area Vasta centro, ha ribadito come il progresso scientifico e tecnologico stia ampliando i confini della medicina dei trapianti, rendendo possibile rispondere anche a particolari esigenze senza rinunciare ai principi etici fondamentali. Informazione, rispetto della volontà individuale e rafforzamento della rete organizzativa emergono come elementi chiave per costruire un sistema sempre più efficace e condiviso
Fonte: Ausl Toscana Centro