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Montagna, Giani: "Non ci stiamo alla mortificazione dei comuni appenninici. L’ennesimo rinvio non ci farà cambiare idea"

“Non ci stiamo alla mortificazione dei comuni montani dell’Appennino rispetto al privilegio dei comuni alpini”, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani all’indomani dell’incontro tra i delegati delle regioni e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie.

“Probabilmente - ha proseguito Giani - il ministro Calderoli ha in mente una montagna di serie A e comuni montani di serie B, senza rendersi conto che fra Regioni a statuto speciale e capacità attrattiva del turismo invernale montano si continuano a garantire agevolazioni statali ai comuni alpini, mentre la situazione di autentico bisogno è quella dei comuni montani appenninici, che dall’intervento coercitivo verrebbero sostanzialmente dimezzati. Sono proprio i comuni della fascia appenninica, infatti, dall’Emilia Romagna alla Toscana, all’Abruzzo, al Lazio, al Molise, fino alla Calabria, che hanno necessità di mantenere le opportunità di sostegno indirizzate annualmente verso i comuni montani. In Toscana non ci possiamo permettere di perdere 67 comuni montani. Anche ieri invece l’incontro con il ministro Calderoli si è concluso con un rinvio: apprezziamo il tentativo di dialogo istituzionale arrivato in extremis, ma l’ennesima proroga non ci farà cambiare idea. Confermo che la Toscana lavorerà ad una proposta di modifica il più possibile condivisa in sede di Conferenza delle Regioni da sottoporre al ministro. Proveremo a correggere le macroscopiche distorsioni che si stanno creando, soprattutto per i comuni dell'Appennino. Purtroppo, visto da dove partiamo, temo che sarà molto difficile trovare una sintesi”.

Fonte: Regione Toscana

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