Addio ad Aldo Tassone, grande critico e tra i maggiori esperti del cinema francese in Italia
Si è spento a 87 anni a Meudon, alle porte di Parigi, Aldo Tassone, critico cinematografico e figura centrale nella promozione del cinema francese in Italia. Fondatore assieme alle moglie della rassegna France Cinéma, attiva dal 1986 al 2008, Tassone ha contribuito a far conoscere al pubblico italiano autori e opere della Nouvelle Vague e dei grandi registi francesi, da Louis Malle ad Alain Resnais.
Amico di Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Akira Kurosawa e Alain Resnais, Tassone è stato per anni firma di riferimento de la Repubblica per il cinema d’oltralpe. I suoi cataloghi delle retrospettive sono considerati punti di riferimento della critica. Nel 2020 ha pubblicato 'Fellini 23 ½', un’opera monumentale dedicata al maestro riminese. Tassone si era trasferito successivamente a Meudon, dove si è spento accanto alla moglie.
Il legame di Tassone con Firenze fu profondo e duraturo. Con la rassegna France Cinéma, il capoluogo toscano divenne per alcuni giorni all’anno una vera e propria 'succursale di Parigi', accogliendo il meglio del cinema francese. Sotto la sua direzione, attrici e attori come Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Philippe Noiret, Daniel Auteuil, Isabelle Huppert e Michel Piccoli frequentarono la città, mentre il rapporto personale con Federico Fellini permise di ospitare anche Giulietta Masina. Non si trattava solo di inviti e proiezioni: Tassone studiava i registi, li raccontava e li rendeva immortali nei suoi cataloghi, offrendo al pubblico italiano un’esperienza unica per scoprire la modernità della Nouvelle Vague e la ricchezza del cinema francese.
Francesco Ranieri Martinotti, direttore di France Odeon, il festival del cinema francese di Firenze che ha raccolto l’eredità di France Cinéma, ricorda l'amicizia con Tassone: "Con Aldo nacque una fraterna amicizia quando mi passò il testimone del festival di Firenze. Senza di lui e senza la sua profonda conoscenza della Francia e del cinema francese non sarebbero mai stati possibili i risultati raggiunti in quarant’anni. Era saggio, colto, risoluto, ma aveva la freschezza di un bambino. La sua scomparsa mi fa sentire molto solo".
Tassone lascia la moglie Françoise, compagna di una vita, e un’eredità culturale che continua a ispirare appassionati e cinefili.